Giovedì 21 Novembre 2024
Saracinesche abbassate e chiavi consegnate al sindaco, che annuncia alcune misure


"Non vogliamo morire in silenzio": la protesta dei commercianti di Scaletta e Itala - FOTO

di Andrea Rifatto | 03/05/2020 | ATTUALITÀ

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La protesta dei commercianti scalettesi

Non accettiamo di morire in silenzio”. Un grido d’allarme, una richiesta di aiuto, affinché le istituzioni approvino al più presto misure straordinarie per far ripartire l’economia ed evitare che decine di attività siano costrette a chiudere, questa volta definitivamente. A lanciarlo sono stati oggi i commercianti e gli artigiani di Scaletta Zanclea e Itala, che hanno organizzato una manifestazione pacifica per protestare contro le misure fin qui approvate per le partite Iva italiane, ritenute assolutamente insoddisfacenti. A partire da mezzogiorno gli esercenti si sono recati nelle loro attività, abbassando le saracinesche e fermandosi davanti con le chiavi in mano, in alcune casi gettandole a terra per manifestare tutto il loro dissenso. Poi si sono ritrovati in piazza Municipio a Scaletta, da dove una delegazione composta da un rappresentante per ogni categoria si è recata nel palazzo comunale incontrando il sindaco Gianfranco Moschella, a cui sono state simbolicamente consegnate le chiavi. “I nostri animi non sono dei migliori, è brutto rimanere quasi tre mesi senza poter lavorare per cause non imputabili a noi e senza ricevere nessun aiuto” è stato il coro unanime di commercianti e artigiani dei due comuni, che ogni giorno vedono crescere le difficoltà e i costi da sostenere ma in molti casi sono costretti ad attendere ancora settimane prima di poter ripartire, come deciso dal Governo.

“Le partite Iva del territorio sono rimaste insoddisfatte dalle misure adottate dai governi nazionale e regionale, gli imprenditori sono senza liquidità e ho chiesto loro scusa a nome della politica - commenta il sindaco Moschella - che non ha compreso la necessità di misure strutturali, perché i 600 euro, una mancia di Stato, non può certamente soddisfarli. Ho spiegato loro cosa può fare il Comune in questo frangente, comunicando che sospenderemo fino al 30 settembre il versamento delle imposte, prorogando quindi il termine che avevamo fissato per il 31 maggio; le attività che sono rimaste chiuse non dovranno pagare la tassa rifiuti per i tre mesi in cui non hanno operato, nel 2020 non si pagheranno i canoni di occupazione del suolo pubblico e concederemo ulteriori superfici esterne per garantire il rispetto del distanziamento sociale”. A Scaletta le limitate risorse di bilancio e la difficile situazione finanziaria non consentono all’Amministrazione di concedere contributi economici a commercianti e artigiani e il Comune dovrà anzi attivarsi nei prossimi mesi per compensare i mancati introiti, pari ad almeno 8-10mila euro, lavorando dunque o per ridurre le spese o per incrementare altre entrate. La crisi innescata dall’emergenza sanitaria, dunque, sta creando forti disagi all’economia locale ma anche agli apparati amministrativi, che ogni giorno devono trovare la quadra per garantire i servizi ed evitare di precipitare verso il default.



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