Giovedì 21 Novembre 2024
Nuove misure in vigore fino al 24 novembre. Ecco il testo definitivo e le novità


Nuovo Dpcm, semi-lockdown per un mese: bar e ristoranti chiusi alle 18 ma aperti domenica

di Redazione | 25/10/2020 | ATTUALITÀ

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Il testo è stato firmato nella notte

Il ventiduesimo Dpcm del premier Giuseppe Conte, il terzo solo a ottobre per l’emergenza Coronavirus, è stato firmato poche ora fa. Dopo un vertice a Palazzo Chigi finito a notte inoltrata con i capi delegazione dei partiti e il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, il presidente del Consiglio ha introdotto in Italia un semi-lockdown: la novità principale riguarda infatti la chiusura di bar, ristoranti, pub, gelaterie, rosticcerie alle ore 18, mentre le Regioni chiedevano la chiusura alle 23, ma rispetto alla bozza circolata ieri è stata concessa l’apertura la domenica e i festivi. Il Dpcm entrerà in vigore lunedì 26 ottobre e rimarrà in vigore fino al 24 novembre.

IL TESTO DEL NUOVO DPCM DEL 24 OTTOBRE

Bar e ristoranti
Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5.00 fino alle 18.00; il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le ore 18,00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico; resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Continuano a essere consentite le attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Restano aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti.

Negozi
Le attività commerciali al dettaglio si svolgono a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all'interno dei locali più del tempo necessario all'acquisto dei beni; le suddette attività devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio.

Piscine e palestre
Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per quelli con presidio sanitario obbligatorio o che effettuino l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi; ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento.

Giochi, cinema, teatri
Sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò; sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto.

Bus e metropolitane
È fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi. 

Spostamenti liberi tra le Regioni
La raccomandazione sugli spostamenti rimane generica, è stato eliminato il riferimento ai movimenti fuori dal Comune e dunque è sempre consentito anche lo spostamento tra Regioni. Nel Dpcm è scritto: È fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi.


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