Giovedì 21 Novembre 2024
Mozione unitaria approvata dai sindaci: chiesta alla Regione una chiara presa di posizione


Ospedale di Taormina, 24 comuni del Distretto uniti contro i tagli e per salvare il Ccpm

di Redazione | 29/11/2022 | ATTUALITÀ

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Primo atto unitario dei comuni del comprensorio jonico-alcantarino per prendere posizione in difesa dell’ospedale San Vincenzo di Taormina e del Centro di Cardiochirurgia pediatrica. Ieri pomeriggio il Comitato dei sindaci del Distretto socio-sanitario D32 di Taormina, che comprende 24 centri tra tra Santa Domenica Vittoria e Santa Teresa di Riva, ha approvato all’unanimità una mozione per sollecitare la risoluzione delle molteplici criticità in atto nella struttura, esprimendo viva preoccupazione per la sorte del presidio ospedaliero e, in particolare, per il Centro di Cardiochirurgia pediatrica, chiedendo al Governo regionale una chiara presa di posizione sul tema, con un risolutivo intervento circa la prosecuzione della convenzione in scadenza la 31 luglio 2023, nonché sulle carenze d’organico evidenziate negli altri reparti. “L’ospedale San Vincenzo conta 179 posti letto secondo le determinazioni della Rete Ospedaliera Regionale del 2019, dal 2013 ha subito una decurtazione di circa cinquanta posti-letto e nel 2017 i posti in Pianta Organica Aziendale erano 193 - viene ricordato nella mozione - il suo Pronto Soccorso nel 2021, e quindi in pieno periodo Covid, ha registrato una fisiologica flessione di prestazioni sanitarie attestandosi in quell’anno a 15.815 interventi, mentre negli anni pre Covid i suoi numeri raggiungevano i 20.000 accessi l’anno dei quali la metà, a tutt’oggi, riconducibile a un’utenza proveniente da località siciliane anche fuori provincia che chiedono consulenze ed eventuale ricoveri in determinati reparti considerati di Eccellenza (Chirurgia, Senologia, Otorino, Oncologia Medica). Quasi tutti i Reparti sono in sofferenza per mancanza di personale medico, come Anestesia e Rianimazione (dove mancano 8 medici in pianta organica), Cardiologia (4), Urologia (4), Ematologia (3). Medicina (2), Nefrologia (2), Ostetricia (1), Otorino (1), Ortopedia (2), Pediatria (1), Anatomia Patologica (1), Gastroenterologia (1), Centro Trasfusionale (3), Patologia Clinica (3). Inoltre, i reparti di Urologia, Medicina, Medicina Trasfusionale, Radioterapia e Pronto Soccorso sono privi di primario e in atto sono chiusi per degenza i reparti di Ematologia, Nefrologia ed Astanteria, che forniscono solo prestazioni ambulatoriali e in day hospital, mentre i reparti di Medicina, Cardiologia e Urologia hanno ridotto i posti-letto disponibili, per carenza di personale medico. Consequenzialmente anche le attività chirurgiche di tali reparti in sala operatoria sono fortemente ridotte con ovvio danno sui ricoveri prodotti”.

Particolarmente delicata è la condizione del Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo (Ccpm) presente al “San Vincenzo” dal 2010. “La Cardiologia Pediatrica disponeva di sei posti letto, la Cardiochirurgia Pediatrica di otto e la Terapia Intensiva Post Operatoria di quattro - viene ricordato nella mozione - e questo sino al 2019, data a partire dalla quale la Rete Ospedaliera Regionale ha eliminato tutti i suddetti posti letto, che quindi non sono più presenti in organico nonostante di fatto continuino ad esistere sino alla naturale scadenza della convenzione Regionale con l’Ospedale Bambin Gesù di Roma e cioè al 31 luglio 2023. Inoltre, l’Azienda ospedaliera ‘Civico’ di Palermo ha già stipulato una convenzione con un’Azienda Ospedaliera di San Donato Milanese”. I sindaci del Distretto D32 evidenziano come le prestazioni ambulatoriali effettuate dall’intero Ccpm dal 2016 al 2021 siano state 28.000, mentre gli interventi chirurgici effettuati sono stati 933 e Drg prodotto dal Centro nello stesso periodo sia stato pari a 22.738.786 euro. Gli interventi chirurgici praticati dai sanitari del Ccpm in altre aziende ospedaliere dal 2016 al 2021 sono stati 47 e sono stati effettuati presso l’Azienda Ospedaliera ‘Garibaldi Nesima’ di Catania, il Policlinico ‘Martino’ di Messina, l’Ospedale di Ragusa e quelli di Enna e Reggio Calabria. I piccoli pazienti calabresi operati al Ccpm di Taormina dal 2017 al 2021 sono stati in totale 206. Ora, secondo il Decreto Balduzzi è prevista una Cardiochirurgia Pediatrica ogni 4/6 milioni di abitanti - si rimarca - pertanto, appare non chiara la possibilità di mantenere due centri in Sicilia. La condizione dell’Ospedale sopra descritta allarma le comunità locali e le Amministrazioni che le rappresentano, non soltanto per l’evidente disagio che ne deriva, ma anche per le prospettive future che potrebbero riservare ulteriori ridimensionamenti in assenza di una vera politica di potenziamento”.


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