Pablo Pino cinquant'anni dopo: un giovane morto da eroe e mai dimenticato - VIDEO
di Andrea Rifatto | 21/02/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 21/02/2022 | ATTUALITÀ
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Sindaco e autorità con il fratello e le sorelle
"L’ultimo ricordo che abbiamo di Pablo è il suo saluto mentre saliva in macchina per andare verso Taormina, l’ultima immagine che lo immortala è invece quella foto scattata quando era in acqua e si alzò a mezzo busto per chiedere aiuto, gridando ‘Mi state facendo morire’. Un qualcosa che ci porteremo sempre dentro”. L’emozione sui volti e nelle parole di Patrizia, Luisa e Carmelo è palpabile anche a distanza di cinquant’anni dalla tragedia in cui rimase coinvolto il loro fratello, il giovane Pablo Pino, morto da eroe a 25 anni nel mare di fronte Mazzeo (Taormina) nel tentativo di salvare due ragazze americane in difficoltà, Maria Elisabetta e Teresa Marqua, di 8 e 24 anni. Era il 19 febbraio del 1972, i soccorsi arrivarono dopo oltre due ore e tutti e tre furono inghiottiti dalle onde e i loro corpi mai restituiti. Una ferita ancora aperta e sanguinante per i familiari. Sabato mattina, nel triste anniversario, Roccalumera lo ha ricordato con una commemorazione in piazza Pablo Pino davanti al monumento eretto in sua memoria, che raffigura due braccia protese verso il cielo con le mani che si sfiorano tra le onde tumultuose, dove il sindaco Gaetano Argiroffi ha deposto una corona di alloro alla presenza di familiari, parenti, amici, cittadini, del vicesindaco Miriam Asmundo, dei Carabinieri e della Polizia locale. Nel pomeriggio è stata celebrata una messa in suffragio nella chiesa Maria Santissima della Catena e subito dopo un altro momento di raccoglimento davanti al monumento, benedetto dal parroco don Santino Caminiti. “Pablo ha donato la propria vita per salvarne altre, un episodio che allora toccò le coscienze di tutto il comprensorio e non solo - ha detto Argiroffi - un gesto eroico da mettere in risalto, ognuno di noi può essere un eroe nella vita quotidiana e questo è l’esempio di un ragazzo che ha sacrificato la propria vita per gli altri. I soccorsi arrivarono in ritardo, oggi forse sarebbe stato diverso e Pablo sarebbe ancora in questa piazza, dove trascorreva le sue giornate con gli amici. Quel gesto deve essere da guida per le nuove generazioni - ha aggiunto il sindaco - affinché il suo sacrificio non sia vano così come è stato vano il tentativo di salvataggio. Un ricordo anche alla mamma, che ha affrontato con grande forze e dignità quella tragedia”. I tre fratelli (un quarto, Nino, vive a Napoli), hanno ricordato la figura di Pablo e la sua spensieratezza trascorsa tra l’impegno di bagnino, cantante nel complesso musicale “Gli Angeli” e audace corteggiatore, soffermandosi su quel giorno del 1972, la sottovalutazione da parte delle autorità di quanto stesse accadendo in mare e i gravi ritardi nei soccorsi, che portarono poi uno dei vertici ad essere destituito perchè quella sera non fece intervenire in tempo l’elicottero. "Pablo è nel ricordo di tutti ma per il suo modo di essere allegro e generoso, vicino alla gente - ha aggiunto Luisa Pino - forse avrebbe voluto che non passassero cinquant’anni per ricordarlo ma qualcosa in meno, ma sono sicura sia felice per questo gesto e siamo grati all’Amministrazione”.