"Paese in crisi per il ponte Agrò": cittadini di Sant'Alessio scrivono a Governo e Regione
di Andrea Rifatto | 12/03/2017 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 12/03/2017 | ATTUALITÀ
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Code all'imbocco del ponte Agrò
La volontà è quella di provare a risanare un paese che da diversi anni è schiacciato da una crisi economica ancora più accentuata da fattori locali che scoraggiano ogni iniziativa. Nell’immediato, si cerca di affrontare problematiche urgenti come quelle legate alle infrastrutture di collegamento con gli altri centri. È quanto sta provando a fare il Comitato Pro Sant’Alessio Siculo, costituitosi da un mese e formato da circa 20 cittadini, che hanno indicato come presidente Sebastiano Ruggeri. Il primo passo è stato scrivere al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e all’Assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità per chiedere un intervento urgente riguardo al ponte Agrò sulla Strada statale 114, da anni in condizioni strutturali critiche al punto che si transita a senso unico alternato regolato da semafori. “Ci scontriamo con una situazione che da diversi anni penalizza l’intero abitato di Sant’Alessio e con esso i suoi abitanti e, soprattutto, ogni e qualsiasi attività imprenditoriale, pregiudicando che se ne avviino altre con gravi conseguenze occupazionali, turistiche, emigratorie e in genere di legittima vivibilità ed esistenza dignitosa propria di una Nazione civile qual è l’Italia” – scrive nella missiva il Comitato -. Questo ponte è precluso al normale transito a doppio senso di circolazione e con un limite di carico non superiore alle tre tonnellate e mezzo in quanto già dal 2013 (quattro anni addietro) è risultato avere delle carenze strutturali (non entriamo nella sostanza tecnica, non ci compete e non siamo in grado di farlo), per cui il passaggio dei veicoli è stato circoscritto alla sola parte centrale del ponte in questione e ordinato a senso unico alternato regolato da semafori". "L’aspetto che più amareggia e allibisce – prosegue la lettera – è la generale noncuranza nei confronti dei santalessesi, come fossero cittadini di serie B che, in mancanza di una struttura sostitutiva, sono costretti dal 2013 a percorrere un ponte che risulterebbe addirittura precario. Inoltre, per gli automobilisti, ogni passaggio diviene una sofferenza con ripetuti lunghi serpentoni di attesa, spesso pure con doppie file che s’ingorgano reciprocamente in quanto non si riesce a smaltire, tra un verde e l’altro, il flusso dei veicoli in attraversamento e ciò particolarmente nei giorni di locale mercato, festivi e, soprattutto, d’estate essendo queste zone a prevalenza turistico-residenziale”. Il comitato Pro Sant’Alessio, segnalando alle autorità tali disagi, che danneggiano oltremodo il paese, e chiedendo un intervento immediato e risolutore, fa presente come in tanti, per evitare code e intasamenti nel traffico, preferiscano non superare l’abitato della limitrofa S. Teresa per raggiungere gli esercizi commerciali, alberghieri, ristoranti e pizzerie di Sant’Alessio e, pertanto, negli anni il tessuto imprenditoriale e privato del paese ne ha gravemente risentito. Il Ministero delle Infrastrutture, ricevuta la missiva, ha risposto suggerendo di contattare l’Anas e la Direzione generale per le Strade e le Autostrade e per la Vigilanza e la Sicurezza nelle Infrastrutture Stradali per segnalare la problematica, ben nota agli enti preposti che però ancora tardano a intervenire.