Giovedì 26 Dicembre 2024
Fondi dalla Protezione civile che consentiranno di sganciarsi dai pozzi privati


Pagliara, finanziati i lavori per l'acquedotto distrutto nel 2015

02/11/2018 | ATTUALITÀ

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Il lavatoio della frazione Rocchenere

I problemi all’acquedotto comunale di Pagliara saranno presto risolti. Grazie a un finanziamento da 49mila euro stanziato dal Dipartimento regionale della Protezione civile sarà infatti possibile intervenire per riparare la condotta che alimenta i serbatoi di distribuzione, distrutta dall’alluvione del 2015 a causa dell'esondazione del torrente. A darne notizia è il sindaco, Sebastiano Gugliotta. “Per dare la giusta e definitiva soluzione al problema a maggio mi sono recato a Palermo per richiedere all’ingegnere Calogero Foti, dirigente generale della Protezione civile, un pronto intervento onde evitare che il comune di Pagliara rimanesse senz’acqua, visto il preoccupante e repentino abbassamento della portata del pozzo comunale Rinaldo, mentre l’acqua della sorgente Cittadella si perdeva nel torrente” – spiega il primo cittadino, che ricorda come la conduttura danneggiata nel 2015 aveva già subito danni a causa delle alluvioni, “solo che le precedenti amministrazioni (Allegra e Di Bella) avevano sempre provveduto a ripristinare immediatamente la conduttura con un minimo di spesa, a differenza dell’amministrazione Prestipino che ha ritenuto di non porvi rimedio, ma semplicemente chiedere alla Protezione civile le somme per un nuovo acquedotto”. “Nelle more che l’iter per la progettazione del nuovo acquedotto iniziasse, l’Amministrazione uscente ha ritenuto di attingere, per la frazione Rocchenere, dal pozzo privato di proprietà della società “Giarmario” con un costo di 1,20 euro più Iva al minuto – prosegue Gugliotta – mentre per Pagliara centro con il pozzo comunale di contrada Rinaldo, il quale, spesso, soprattutto nel periodo estivo, insufficiente e con necessità di un approvvigionamento extra da un pozzo privato. Naturalmente tale soluzione ha gravato notevolmente il Comune di costi di fornitura e di energia elettrica per il sollevamento: basti pensare che dal mese di novembre 2015 al mese di maggio 2018 si è consumato solo per la frazione Rocchenere la quantità di 182.874 minuti d’acqua, con un aggravio di coste che non sto qua a calcolare”. 

“Dal 4 giugno 2018 la mia amministrazione è riuscita finalmente a sganciare la frazione Rocchenere dall’approvvigionamento privato, dopo aver rifatto ex novo la conduttura sino ai serbatoi comunali. Infatti, il pozzo privato di contrada Scoppo, requisito dalla precedente amministrazione, non è stato mai utilizzato, perché la vecchia conduttura, ormai obsoleta e fatiscente, per di più non utilizzata per ben tre anni circa, non ha resistito alla spinta data da una pompa sopradimensionata, provocando numerosi squarci nella conduttura, rendendola praticamente inutilizzabile e quindi necessaria di essere sostituita per intero. Con notevoli sforzi economici, siamo riusciti a completare detto lavoro e rifatta la nuova conduttura il 4 giugno, finalmente, ci siamo distaccati dal pozzo Giarmario e abbiamo iniziato a prelevare dal pozzo requisito di contrada Scoppo in Rocchenere. Adesso con questo decreto di finanziamento da 49mila euro possiamo procedere alla realizzazione del tratto di condotta idrica principale nel torrente Pagliara, tra la sorgente Cittadella, posta ai piedi della frazione Locadi, e la contrada Rinaldo dove insiste il pozzo comunale e le vasche di raccolta per il sollevamento dell’acqua sino ai serbatoi comunali. Con tale intervento – aggiunge il sindaco di Pagliara – l’acqua dai serbatoi di Pagliara centro raggiungerà per caduta quelli di Rocchenere e così possiamo anche disimpegnare il pozzo requisito con ulteriore risparmio di energia elettrica e di indennità da corrispondere ai proprietari. Rimane solo di saldare il conto con la società Giarmario, con cui ci sono già in atto trattative per una esatta quantificazione del dovuto e rateizzazione. Nel frattempo questa amministrazione ha lavorato anche per la realizzazione del nuovo acquedotto da 770mila euro, finanziato anch’esso dalla Protezione civile a seguito dell’alluvione 2015, iniziando ex novo, visto che non era stato fatto nulla dalla precedente amministrazione, l’iter per l’assegnazione a gara della progettazione esecutiva dell’opera. La gara espletata presso la centrale unica di committenza di Venetico ha visto l’ingegnere Abate vincitore e quindi incaricato della progettazione esecutiva dell’opera da realizzare. Da informazioni in mio possesso – conclude Gugliotta – il progetto esecutivo sta per essere depositato e quindi si potrà passare tra non molto all’esecuzione appaltando i relativi lavori”.


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