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Parco "Divina Misericordia", ennesima bocciatura dal Cga alle richieste di don Broccio
di Andrea Rifatto | 28/04/2020 | ATTUALITÀ
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Padre Broccio durante una celebrazione a Ligoria
Ennesima bocciatura dalla giustizia amministrativa alle richieste avanzate del sacerdote Francesco Broccio per ottenere l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, dell’ordine di demolizione emesso dal Comune di Santa Teresa il 24 maggio 2019 (e del diniego del permesso di costruire in sanatoria del 9 agosto) per tentare di salvare le opere abusive realizzate all’interno del “Parco della Divina Misericordia” in contrada Ligoria. Il Cga di Palermo ha infatti rigettato con un’ordinanza l‘appello presentato contro l’ordinanza cautelare del Tar di Catania del 15 gennaio, che aveva già respinto per la seconda volta il ricorso cautelare tendente ad ottenere l’annullamento degli atti, integrato dal ricorso per motivi aggiunti che puntava a far sospendere anche il provvedimento di ottobre della Polizia municipale con il quale è stata accertata l’inottemperanza all’ordine di demolizione di quattro edifici, tra cui una chiesa, per un totale di 3.000 metri cubi. Il Cga, dinanzi a cui il prete (attuale parroco della frazioni di Savoca) era difeso dall’avv. Gennara Basile, mentre il Comune non si è costituito, ha ritenuto che l’appello “ad una valutazione sommaria non appare sorretto né dal fumus né dal pregiudizio grave ed irreparabile”. Già il Tar aveva fatto presente che “nel caso di impugnazione di un ordine di demolizione o di accertamento dell’inottemperanza all’ordine di demolizione non sussista il prescritto requisito del pregiudizio grave e irreparabile, il quale potrà dipendere dall’emanazione di provvedimenti ulteriori, come l’acquisizione del bene o l’esecuzione in danno”. Adesso si attende l’udienza di merito al Tar fissata per il 27 maggio per arrivare ad una prima sentenza sulla vicenda, che stabilirà se annullare o meno l’ordinanza di demolizione. L'accertamento dell'inottemperanza alla ingiunzione a demolire ha dato comunque il via alla procedura di acquisizione del complesso di Ligoria al patrimonio immobiliare del Comune, in quanto si tratta di un atto che costituisce titolo per l'immissione in possesso e per la trascrizione nei registri immobiliari. L’Ufficio tecnico comunale sta attendendo la prima sentenza per procedere poi a constatare l’inottemperanza e irrogare la sanzione amministrativa pecuniaria prevista dalla legge, che va da 2.000 e 20.000 euro. Se venisse confermata l'acquisizione delle struttura al patrimonio pubblico, le opere andranno demolite, a meno che il Consiglio comunale non dichiari l'esistenza di prevalenti interessi pubblici.