Parco fluviale dell’Alcantara, la Regione nomina il nuovo Comitato tecnico-scientifico

di Andrea Rifatto | 03/09/2024 | ATTUALITÀ

Nuovo Comitato tecnico-scientifico per il Parco fluviale dell’Alcantara. A nominarlo è stata l’assessora regionale del Territorio e dell’Ambiente, Elena Pagana, secondo quanto previsto dalla normativa del 1981. L’iter è stato avviato lo scorso marzo con le richieste inoltrate all’Università di Catania e alle associazioni maggiormente rappresentative nel territorio del Parco, affinché trasmettessero i nominativi dei docenti e degli esperti designati quali componenti, ai quali sono stati affiancati i due dirigenti regionali previsti. Cinque i componenti indicati dall’Ateneo catanese: i docenti Carmelo Fruciano (zoologo), Marco Viccaro (geologo), Ugo Salanitro (giurista esperto in legislazione ambientale), Maurizio Spina (pianificatore in materia paesaggistica), Stefano Giovanni La Malfa (forestale) e Pietro Minissale (botanico); Legambiente ha designato in rappresentanza delle associazioni ambientaliste Anna Maria Giordano, esperta in materia ambientale componente del citato Comitato, mentre gli altri due componenti previsti dalla legge regionale sono la soprintendente per i beni culturali ed ambientali di Catania, Irene Donatella Aprile, e il dirigente dell'Ispettorato ripartimentale delle Foreste di Catania, Filippo Buscemi. Presidente è stato nominato il prof. Carmelo Fruciano. La norma prevede che le nomine vengano fatte dalle Università di Catania, Messina o Palermo, secondo la sede degli Atenei in riferimento all'ambito territoriale nel quale rientra il Parco, così come dalla Soprintendenza e dell’Ispettorato delle Foreste competente per territorio. In questo caso la Regione ha scelto di interpellare tutti enti catanesi, seppur la sede del Parco fluviale dell’Alcantara sia in provincia di Messina e i comuni messinesi che ne fanno parte siano 9 sui 12 totali.

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COMMENTI

Giuseppe Cacciola | il 05/09/2024 alle 16:45:44

Finalmente è stato nominato il comitato scientifico, siamo felici,ma sorge una domanda perché non è stata interpellata l'università di Messina,atteso che la maggior parte dei comuni interessati fa parte della provincia di Messina? Credo che andava rispettato il principio di territorialità, invece è passato il principio di territorialità politica. Un vulnus non ben accetto.

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