Parte la beatificazione di padre Musumeci, il parroco di Sant'Alessio ucciso dai nazisti
di Andrea Rifatto | 04/11/2024 | ATTUALITÀ
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Don Musumeci fu parroco dal 1931
«Con unanime accoglienza, durante la sessione del Consiglio Presbiteriale, ho manifestato l’intenzione di avviare la Causa di beatificazione e canonizzazione sulla vita, il martirio e la fama di don Antonio Musumeci, ucciso in odio alla fede dai soldati della Wehrmacht perchè difese alcuni fedeli aggrediti dai militari nazisti». Parole dell’arcivescovo di Messina, monsignor Giovanni Accolla, contenute nella lettera che venerdì sera è stata letta durante la santa messa nella parrocchia Madonna delle Grazie di Sant’Alessio Siculo dal parroco don Letterio Maiorana. Parole che hanno suscitato grande commozione tra i fedeli, che attendevano da tempo una risposta dalla Curia dopo aver avviato già nel 2020 una petizione sottoscritta da 600 cittadini per inserire il sacerdote tra i martiri del XX secolo, su iniziativa della locale sezione dell’Associazione italiana Combattenti e Reduci presieduta da Concetto Fleres, consegnata all’allora parroco Luciano Zampetti per rilanciare la proposta; successivamente l’Anpi Messina aveva incontrato il vescovo ausiliare Cesare Di Pietro per sostenere l’inizio dell’iter per il processo di beatificazione previsto per i martiri cristiani e il vescovo aveva acquisito le 600 firme rimaste sconosciute per tre anni. Adesso l’Arcidiocesi si è costituita attore della Causa ed è stato nominato come postulatore monsignor Giacinto Tavilla. «Convinto della sua testimonianza di carità e del perdurare della fama di santità, soprattutto nei territori dove ha svolto il suo ministero, intendo avviare l’inchiesta diocesana su don Antonio Musumeci - ha aggiunto monsignor Accolla - e invito i fedeli a far pervenire entro due mesi, alla Postulazione della Causa presso la Curia Arcivescovile di Messina, tutte quelle notizie utili per acquisire elementi favorevoli o contrari alla sua fama di martirio e scritti a lui attribuiti o che a lui si riferiscano in copia autenticata». Padre Musumeci, nato ad Aci Sant’Antonio il 15 dicembre 1899, fu ordinato sacerdote l’11 aprile 1925 e fu parroco della chiesa Madonna delle Grazie di Sant’Alessio Siculo dal 31 dicembre 1931 al 14 agosto 1943, quando venne barbaramente ucciso dai nazisti: «Esercita il suo ministero sacerdotale in un clima di fraternità presbiterale con gli altri confratelli, distinguendosi per zelo e carità - lo ricorda l'arcivescovo nella sua lettera - particolarmente verso i più fragili. Lo scoppiare della guerra vede don Musumeci in mezzo alla sua gente, accanto a quanti per indigenza o problemi fisici o età avanzata non possono lasciare il paese, benché la maggior parte dei fedeli della sua comunità abbia trovato rifugio in altri luoghi. Per loro offre se stesso nell'amministrazione dei sacramenti, nella vita pastorale e nella concreta carità, andando persino a reperire il cibo nelle campagne vicine per i più poveri. Dà la prova più alta del suo ministero la mattina del 14 agosto 1943, quando prendendo le difese di alcuni fedeli aggrediti dai militari nazisti durante la loro ritirata, viene prima ferito da una granata usata per fare irruzione nella casa canonica e poi finito da due colpi di pistola alla testa».