Giovedì 21 Novembre 2024
Riunione tecnica a Palazzo dei Leoni: inclusione sociale e smart city le linee principali


Pnrr, a Messina 132 milioni per la Città metropolitana: ecco come andranno spesi

15/11/2021 | ATTUALITÀ

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La riunione a Palazzo del Leoni

Arriveranno 132 milioni 152 mila euro dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per la Città metropolitana di Messina. Se n’è discusso questa mattina nel corso di una riunione a Palazzo dei Leoni alla presenza del dirigente tecnico Salvo Puccio e del funzionario responsabile Roberto Siracusano, mentre per gli enti locali del territorio sono intervenuti il vicesindaco Carlotta Previti e l’assessore Salvatore Mondello per il Comune di Messina, mentre, in collegamento online, hanno partecipato i rappresentanti politici di San Teodoro, Alì Terme, Novara di Sicilia, Graniti, Tortorici, Gualtieri Sicaminò, Gioiosa Marea, Saponara, Cesarò, Patti e Villafranca Tirrena. Il confronto è stato incentrato sullo stanziamento previsto da piano di sostegno, contenuto nel decreto legge 152 del 6 novembre 2021 di attuazione del Pnrr, recentemente approdato alla Camera ed in via di rapida approvazione, che prevede fondi per le quattordici Città metropolitane italiane. Particolare rilevanza assume l'articolo 21 che fa riferimento ai Piani integrati per l’inclusione sociale, la rigenerazione urbana e le “smart city”. In sostanza, la Città metropolitana provvederà ad individuare, sulla base dei criteri della norma e nei limiti dei 132 milioni di euro, entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, i progetti finanziabili all’interno della propria area urbana, tenendo conto delle progettualità espresse anche dai Comuni appartenenti alla propria area urbana. I progetti oggetto di finanziamento, il cui costo totale non può essere inferiore a 50 milioni di euro, dovranno riguardare la manutenzione per il riuso e la rifunzionalizzazione ecosostenibile di aree pubbliche e di strutture edilizie pubbliche esistenti per finalità di interesse pubblico, il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, con particolare riferimento allo sviluppo e potenziamento dei servizi sociali e culturali e alla promozione delle attività culturali e sportive, nonché interventi finalizzati a sostenere progetti legati alle smart cities, con particolare riferimento ai trasporti ed al consumo energetico. 

L'intenso cronoprogramma di attuazione prevede che, entro 120 giorni dall'approvazione del decreto, vengano presentati i progetti, almeno di livello preliminare, con codice unico di progetto identificato e con i requisiti essenziali di cui al comma 7 dell'articolo 21 per cui gli elaborati progettuali dovranno: a) intervenire su aree urbane il cui IVSM (Indice di vulnerabilità sociale e materiale) è superiore a 99 o superiore alla mediana dell’area territoriale; b) avere un livello progettuale che assicuri il rispetto dei termini di cui al comma 10 e, in ogni caso, non inferiore alla progettazione preliminare; c) assicurare, nel caso di edifici oggetto riuso, rifunzionalizzazione o ristrutturazione, l’incremento di almeno due classi energetiche; d) assicurare l’equilibrio tra zone edific te e zone verdi nonché potenziare l’autonomia delle persone con disabilità e l’inclusione sociale attraverso la promozione di servizi sociali e sanitari a livello locale eliminando, laddove possibile, gli ostacoli all’accesso agli alloggi e alle opportunità di lavoro tenendo conto anche delle nuove possibilità offerte dalle tecnologie; e) prevedere la valutazione di conformità alle condizioni collegate al principio del DNSH ( Do Not Significant Harm), previsto dall’articolo 17 del regolamento UE 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2020; f) prevedere la quantificazione del target obiettivo: metri quadri area interessata all’intervento, intesa come bacino territoriale che beneficia dell’intervento. 8. I progetti oggetto di finanziamento possono, inoltre, preved re: a) la possibilità di partecipazione dei privati, attraverso il “Fondo Ripresa Resilienza Italia” di cui all’articolo 8 nel limite massimo del 25 per cento del costo totale dell’intervento; b) la presenza facoltativa di start-up di servizi pubblici nella proposta progettuale; c) la co-progettazione con il terzo settore. Nei successivi 150 giorni saranno assegnate le risorse ai progetti proposti mentre entro marzo 2026 si dovranno completare i lavori da assicurare con atto di adesione a convenzione. Le somme destinate alla Città metropolitana di Messina, assegnate in base alla popolazione residente, saranno ripartite nell’arco temporale che va dal 2021 al 2026 secondo la seguente distribuzione: 2021 (3 milioni 910mila euro); 2022 (10 milioni 56mila euro); 2023 (7 milioni 612mila euro); 2024 (31 milioni 899mila euro); 2025 (41 milioni 795mila euro); 2026 (36 milioni 878mila euro).


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