Pnrr, niente fondi per i comuni della provincia: svaniscono progetti e sogni dei sindaci
di Andrea Rifatto | 04/05/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 04/05/2022 | ATTUALITÀ
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Fondi solo per il complesso "Le Rocce" di Taormina
Svaniscono definitamente le speranze per i comuni della provincia di ottenere le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che ha messo a disposizione 132 milioni di euro per la città metropolitana di Messina, di cui 44 per il capoluogo. Promesse e progetti delle amministrazioni locali vanno in fumo perchè da Roma è arriva una bocciatura alla proposta di Piano urbano integrato “Rigenerazione e resilienza dei comuni” proposto dall'ex Provincia, che aveva previsto di assegnare 740mila euro ai comuni fino a 10.000 abitanti e 2 milioni a quelli più grandi. Nei giorni scorsi il Ministero dell’Interno e quello dell’Economia e delle Finanze hanno preso in considerazione solo la prima proposta arrivata da Messina, quella preparata durante il mandato del sindaco Cateno De Luca e poi perfezionata pochi giorni dopo le sue dimissioni, dopo che i sindaci della provincia che avevano chiesto e ottenuto che l’istanza di Palazzo dei Leoni venisse rimodulata anche oltre il tempo consentito. Il Governo, che già aveva ribadito la necessità di intervenire in vaste aree urbane da rigenerare e non con piccoli interventi frazionati sul territorio, evidenziando preoccupazione sull'eccessiva frammentazione delle opere interventi inseriti nel Piano, ha giudicato la seconda proposta “fuori tempo e non coerente con le finalità” e dunque ha messo la parola fine. A ricevere i 132 milioni di euro di finanziamento previsti per il territorio peloritano saranno due macro progetti: uno per la Città del Ragazzo, l’altro per altri 10 progetti in città e provincia, inseriti nel capitolo “Aree estese a valenza ambientale, culturale e turistico sociale” dal valore di 76,4 milioni di euro: nella zona jonica i fondi saranno utilizzati solo a Taormina, con 7,5 milioni di euro destinati al complesso “Le Rocce”, di proprietà della Città metropolitana di Messina, per realizzare una parte delle strutture della Città del Ragazzo e dunque un centro a servizio delle persone più fragili. TUTTI I PROGETTI DEI COMUNI INSERITI NEL PIANO Il commissario straordinario Leonardo Santoro aveva adottato un nuovo Piano prendendo atto delle richieste (e delle lamentele) pervenute da tutti i Comuni e ritenendo non condivisibili le criticità emerse, modificando quello redatto in precedenza e basandosi adesso sull’indice Ivsm, che misura la vulnerabilità sociale e materiale dei territori, maggiore di 99. Il nuovo Piano “Rigenerazione e resilienza dei comuni”, firmato dal dirigente Salvo Puccio e dal funzionario Roberto Siracusano, era stato quindi inviato al Ministero dell’Interno per l’ammissione al finanziamento. Secondo Palazzo dei Leoni, al di là delle criticità sollevate da Roma, tra gli interventi proposti dai comuni vi erano comunque progetti capaci di raggiunge il “rilevante impatto” sul territorio e che risultavano funzionalmente e strategicamente unitari, sulla base di una strategia tematica di area metropolitana finalizzata alla rigenerazione urbana di ampie zone di territorio abbandonate e degradate, con l'obiettivo di aumentare i livelli di offerta di servizi alla persona. Ma da Roma è arrivato un altro stop, questa volta definitivo.