Ponte Agrò, demolizione ferma da due mesi: si attende l'ok per gli ultimi colpi di ruspa
di Andrea Rifatto | 15/04/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 15/04/2024 | ATTUALITÀ
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Manca da abbattere l'ultima campata
Per mesi sono andati avanti spediti, adesso si registra un rallentamento che comporterà qualche ritardo rispetto alla tabella di marcia fissata. Mancano ancora gli ultimi colpi di ruspa per completare i lavori di demolizione del ponte Agrò sulla Strada statale 114, tra Santa Teresa di Riva e Sant’Alessio Siculo. A metà dicembre l’impresa “Cosedil Spa” di Santa Venerina, che da metà ottobre ha aperto il cantiere nelle zone demaniali sulle due sponde del torrente, ha avviato l’abbattimento dell’impalcato e dei piloni del vecchio collegamento ed è giunta all’estremità lato sud in territorio alessese, dove però le attività si sono fermate. Da circa due mesi, infatti, è rimasta “in vita” solo l’ultima campata e le attività di cantiere si sono ridotte, senza più ruspe in movimento. Abbiamo chiesto spiegazioni ad Anas, ente gestore della Ss 114, che ci ha risposto affermando che in questa fase le maestranze siano impegnate nella risoluzione di un'interferenza Enel e si attende un'autorizzazione dell'Autorità di Bacino per la demolizione dell'ultima campata. Nel frattempo sono stati portati in discarica i residui delle demolizioni e adesso sono in corso le attività propedeutiche all'esecuzione delle fondazioni delle pile. L'avvio dei lavori per le fondazioni - annuncia Anas - avverrà nel mese in corso”. Nelle scorse settimane anche il Comune di Sant’Alessio Siculo ha fatto la propria parte, rimuovendo un palo dell’illuminazione pubblica e la linea elettrica sospesa di alimentazione nel tratto di Sp 12 all’altezza del ponte Agrò, affidando i lavori ad una ditta di Belpasso per una spesa di 8.408 euro, rimborsata da Anas. Adesso si attende la risoluzione dell’interferenza (che evidentemente non era stata rilevata in precedenza) e l’autorizzazione per l’abbattimento dell’ultimo impalcato, che comporterà la chiusura al transito per uno o due giorni al massimo dell’arteria provinciale, come accaduto sulla sponda opposta. Successivamente si passerà alla ricostruzione dei pilastri in cemento armato e del nuovo ponte in acciaio, con l’allineamento delle pile a quelle dell’adiacente ponte ferroviario lato monte con interasse non inferiore a 40 metri, con cinque campate centrali da 45,70 metri e tre campate (due lato Messina e una lato Catania) da 22,85 metri.