Ponte tra Furci e Roccalumera, la Soprintendenza dice no: ecco come si supererà il diniego
di Andrea Rifatto | 31/07/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 31/07/2022 | ATTUALITÀ
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L'attuale passerella che verrà demolita
C’è un ostacolo che rende più complicato il percorso per arrivare alla costruzione del ponte stabile di collegamento tra i lungomari di Furci Siculo e Roccalumera, opera da 9 milioni 990mila euro già finanziata dalla Regione che 8,5 milioni. Ed è spuntato venerdì mattina alla seconda seduta della conferenza dei servizi al Genio civile di Messina, soggetto attuatore della procedura individuato nel 2019 dall’Assessorato regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità. La Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali ha infatti espresso parere negativo al progetto per la competenza paesaggistica, in quanto ha accertato che il sito dell’intervento ricade in zona a tutela del Piano paesaggistico dell’Ambito 9, approvato nel 2016 e modificato nel 2019, nel contesto “3h Paesaggio della fascia costiera soggetta a processi di degrado e trasformazione urbana-Area di recupero”, dove in corrispondenza delle foci dei torrenti Pagliara, Savoca e Agrò, per 150 metri dalle sponde e 300 metri dal mare, non è consentito realizzare edifici o manufatti di qualsiasi genere, ad esclusione delle opere di regimentazione delle acque effettuate con uso dell’ingegneria naturalistica. Dunque anche il ponte stabile tra Furci e Roccalumera non è realizzabile e la Soprintendenza ha espresso parere di dissenso. C’è però una possibilità di “aggirare” l’ostacolo, attivando le procedure in deroga previste dal Decreto assessoriale del 12 giugno 2019 di modifica alla normativa dei Piani paesaggistici: l’atto prevede infatti che “su tutti i corsi d’acqua individuati del Codice dei beni culturali e del paesaggio sono fatti salvi, laddove non siano possibili soluzioni tecniche alternative, singoli casi di opere strategiche di pubblica utilità di livello almeno regionale (come viene ritenuto il ponte, ndc), consistenti nella realizzazione di infrastrutture come reti per la distribuzione idrica o di energia, reti di comunicazione, reti di trasporto, da sottoporre, comunque, a specifica valutazione caso per caso previo parere dall’Osservatorio regionale per la qualità del paesaggio”. Ed è proprio la scorciatoia che si punta ad imboccare per il nuovo ponte sul Pagliara e in tal senso si muoverà il Genio civile, in accordo con l’assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità Marco Falcone, contattato durante la conferenza dal sindaco di Furci Siculo, Matteo Francilia, presente insieme al collega di Roccalumera, Gaetano Argiroffi. L’Autorità di Bacino, invece, ha fatto presente di non potersi esprimere sulla compatibilità idraulica in quanto il progetto prevede una distanza maggiore di 40 metri tra le due pile del ponte poste nell’alveo del torrente (la campata centrale è di 54 metri) e in questo caso deve essere richiesta l’autorizzazione all’autorità competente, che si esprime previo parere del Consiglio superiore dei Lavori pubblici. Dunque la conferenza di servizi al Genio civile rimane aperta e le parti si rivedranno tra dieci-quindici giorni, ma si rischia di perdere altri sei-sette mesi per ottenere i pareri e le deroghe necessarie per rispettare tutte le normative in materia.