Martedì 25 Febbraio 2025
Tra Santa Teresa e Sant'Alessio e tra Nizza e Alì Terme: per l'Agrò serve una modifica


Ponti Agrò e Fiumedinisi, l'Anas accorcia i tempi: ecco le nuove date di fine lavori

di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ

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Il ponte Fiumedinisi tra Nizza e Alì Terme

Potrebbe essere più breve del previsto l’attesa per il ritorno alla normalità della circolazione sulla Strada statale 114. Da ormai sei anni e mezzo i ponti Fiumedinisi (tra Alì Terme e Nizza di Sicilia) e Agrò (tra Santa Teresa di Riva e Sant’Alessio Siculo) sono chiusi per gli interventi di demolizione e ricostruzione, in ritardo rispetto ai cronoprogrammi iniziali, ma ora arrivano importanti novità sui tempi di riapertura. Per il Fiumedinisi, dove i lavori di demolizione e ricostruzione sono stati consegnati a novembre 2021 all’impresa “Sposato Costruzioni Srl” di Acri (Cosenza) per l’importo di 8 milioni di euro, gli interventi sono giunti al 75,71% con la costruzione del nuovo impalcato a travata continua con struttura mista acciaio-calcestruzzo articolato in 8 campate con luci variabili da 18,50 a 23,30 metri, per uno sviluppo totale di 176,31 metri, e l’ultimazione era prevista per il 30 giugno di quest’anno, come ribadito dall’ingegnere Nicola Dinnella, direttore responsabile Area Gestione Rete per la Sicilia orientale, durante l’incontro del 4 febbraio con i sindaci di Nizza di Sicilia e Alì Terme. Lo stesso Dinnella annuncia adesso che il ponte Fiumedinisi potrebbe tornare percorribile due mesi prima, tra metà e fine aprile: «Con grande anticipo, a seguito di alcuni miglioramenti progettuali nel corso dei lavori - spiega - anzichè il 30 giugno probabilmente apriremo prima di Pasqua. Questo consentirà finalmente di restituire al territorio una viabilità attesa da un po’ di anni, che quindi agevolerà tutto il transito sull’intero itinerario della Ss 114». Un annuncio che fa tirare un sospiro di sollievo alla popolazioni della vallata del Nisi, che dal 2018 sono costrette ad utilizzare la passerella sommergibile alla foce del torrente, l’unica via di collegamento tra i due comuni e che in caso di piena del corso d’acqua viene chiusa, come accaduto durante il maltempo dei giorni scorsi, costringendo a lunghi giri sull’autostrada. 

Spostandosi verso sud, i tempi di conclusione dei lavori sul ponte Agrò sono invece ben più lunghi, visto che secondo il cronoprogramma la chiusura del cantiere è prevista per il 10 ottobre 2026 e attualmente i lavori sono giunti al 22,79%. In questo caso sono ancora in fase di costruzione le nuove pile nell’alveo del torrente, ma l’ingegnere Dinnella è fiducioso che le opere potranno giungere a compimento prima del termine fissato: «Stiamo andando avanti molto velocemente - commenta - purtroppo abbiamo avuto un intoppo e dobbiamo fare un miglioramento progettuale, ma siamo in linea con i tempi e mi permetto di dire che sicuramente nei primi mesi dell’anno prossimo anche il ponte Agrò tornerà fruibile». Dopo la risoluzione del contratto con il precedente affidatario, le opere dal costo di 9,1 milioni di euro sono state consegnate il 31 agosto 2023 all’impresa “Cosedil Spa” di Santa Venerina per l’importo, che ha aperto il cantiere ad ottobre avviando l’abbattimento degli impalcati e delle pile, concluso ad aprile 2024: la durata prevista dei lavori è rimasta di 430 giorni e secondo i calcoli la riapertura del ponte Agrò sarebbe dovuta avvenire nel primo trimestre del 2025, quasi otto anni dopo la chiusura. Poi è spuntata come data di consegna lavori quella dell’11 ottobre 2024, con ultimazione prevista per il 10 ottobre 2026. Adesso l’ulteriore novità. Ieri sue ponti si sono tenuti due sopralluogo, chiesti dal sindaco di Furci Siculo, Matteo Francilia, nella sua qualità di consigliere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con l’ingegnere Raffaele Celia, responsabile della Struttura Territoriale Sicilia di Anas, e i sindaci dei comuni interessati, nel quale sono stati verificati gli stati di avanzamento lavori e ribaditi i tempi di conclusione.


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