Ponti chiusi sulla Ss 114, i sindaci temono l'isolamento e invocano il prefetto
di Andrea Rifatto | 22/09/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 22/09/2018 | ATTUALITÀ
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La riunione ad Alì Terme
Piccoli interventi per garantire maggiore sicurezza e ridurre i disagi agli automobilisti ma anche azioni da intraprendere in caso di maltempo per scongiurare il rischio di isolamento dei territori. Si è discusso di questo ieri mattina nel corso di un incontro nel municipio di Alì Terme tra i sindaci e i vertici dell’Anas dopo la chiusura dei ponti Fiumedinisi (tra Alì Terme e Nizza) e Agrò (tra S. Teresa e S. Alessio) sulla Strada statale 114. Al tavolo i primi cittadini Carlo Giaquinta (Alì Terme), Piero Briguglio (Nizza), Giovanni De Luca (Fiumedinisi) e Danilo Lo Giudice (S. Teresa); assenti gli amministratori di Sant'Alessio, mentre per l’ente gestore della Ss 114 sono intervenuti gli ingegneri Barbara Di Franco, responsabile Area Compartimentale Anas di Catania e Cristiano Fogliano, capocentro di Messina. I sindaci, rassegnatisi al fatto che ormai non vi è alcuna possibilità di riaprire i viadotti sbarrati dal 4 settembre per problemi statici, hanno comunque fatto presente come le chiusure creino disagi alle popolazioni e al tessuto commerciale e imprenditoriale, per poi chiedere ad Anas di attivarsi per il miglioramento della segnaletica all’ingresso e uscita delle passerelle, con possibilità di realizzare delle rotonde; la messa in sicurezza delle parti sottostanti i ponti per evitare cadute di calcinacci e il miglioramento dell’illuminazione. Anas si è detta disponibile ad effettuare gli interventi e mercoledì 26 sarà effettuato un sopralluogo per definirli nel dettaglio. “Avere la certezza che le strade che passano sotto i ponti siano sicure è per noi fondamentale – ha evidenziato Giaquinta – ad esempio ad Alì Terme esistono delle strade rurali che se il ponte non è sicurezza sarei stato costretto a chiudere, con danni agli agricoltori impegnati in questi giorni nella raccolta dei limoni”. Ma il vero nodo è un altro, ossia il rischio isolamento. Cosa succederà in caso di maltempo e con i torrenti in piena, che costringeranno alla chiusura delle passerelle? Senza conare che Alì Terme potrebbe trovarsi in una morsa per il rischio frane a Capo Alì. Per Anas la soluzione, da qui ai prossimi due anni ossia fin quando si concluderanno i lavori di demolizione e ricostruzione dei due ponti, è l’autostrada A18 ma i sindaci sono ovviamente spaventati da questa eventualità: “Per questo abbiamo chiesto al prefetto di convocare con urgenza una conferenza di servizi, perché servono alternative e non siamo sufficienti noi sindaci e Anas – ha rimarcato Carlo Giaquinta – bisogna coinvolgere anche Prefettura e Protezione civile”. Ma di soluzioni e viabilità alternatva, oltre le passerelle e l'autostrada, difficilmente se ne troveranno.