Sabato 23 Novembre 2024
Riunione dopo la chiusura dei viadotti Agrò e Nisi. Lettera di diffida agli enti


Ponti Ss114, i sindaci incalzano l'Anas: "Si rischia l'isolamento, vogliamo risposte"

di Andrea Rifatto | 07/09/2018 | ATTUALITÀ

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Il tavolo dei sindaci ad Alì Terme

Vogliono chiarimenti e risposte dall’Anas i sindaci dei comuni jonici che da un giorno all’altro hanno subito la chiusura dei ponti Agrò (tra S. Teresa e S. Alessio) e Fiumedinisi (tra Nizza e Alì Terme) sulla Strada statale 114. Oggi si sono incontrati nell’aula consiliare della cittadina termale per decidere una strategia di azione comune e stilare un documento congiunto che in giornata verrà inviato a numerosi enti con lo scopo di sollecitare alcune azioni immediate per mitigare i disagi per le popolazioni ma soprattutto capire cosa accadrà in situazioni di emergenza e con l’arrivo della stagione invernale, quando le due passerelle provvisorie sui torrenti, rimaste come unica alternativa per garantire la percorribilità dell’Orientale Sicula, rischiano la chiusura in caso di piene dei corsi d’acqua e conseguenti esondazioni che porterebbero le due infrastrutture ad essere sommerse, così come tra l’altro previsto dal loro schema costruttivo. In quel caso l’unica alternativa sarebbe rappresentata dall’A18 Messina-Catania, con gli automobilisti costretti a fare lunghi giri anche per percorrere poche centinaia di metri da un paese all’altro. Senza contare che Alì Terme potrebbe trovarsi totalmente isolato visto che a nord incombe il rischio di frane dal Capo. All’incontro hanno partecipato i sindaci Carlo Giaquinta (Alì Terme) con l’assessore Agata Di Blasi, Piero Briguglio (Nizza), Giovanni De Luca (Fiumedinisi), Danilo Lo Giudice (S. Teresa), Giovanni Foti (S. Alessio) con il vice Franco Santoro, il consigliere comunale Sandro Triolo di Furci e il segretario comunale di Alì Terme Mario Puglisi.

“Il problema è serio, attuale e va risolto – ha esordito Briguglio – e siamo nel limbo. Abbiamo delle esigenze forti, la passerelle sul Fiumedinisi possiamo dire che sia un aborto, se si incrociano due mezzi pesanti sorgono problemi. Ho dovuto sospendere il mercato quindicinale perché il lungomare adesso è divenuta la via principale dove si concentra tutto il traffico, visto che non potevo deviarlo sule strade interne della zona nord del paese, dove ricadono un supermercato, la scuola e dunque vi è molto traffico. In caso di piene del torrente rischiamo l’isolamento, abbiamo il dovere di proteggere le popolazioni e dunque vogliamo risposte certe da Anas”. Lo Giudice ha evidenziato come sia necessario innanzittuto migliorare la segnaletica stradale che indica la chiusura dei ponti, perché attualmente carente, per poi avere un cronoprogramma certo dei prossimi passaggi: “Vorrei capire se sul ponte Agrò siano state fatte delle prove di carico nei giorni scorsi che hanno portato alla chiusura – ha evidenziato il primo cittadino di S. Teresa – anche perché sotto il viadotto noi abbiamo delle strade e non sappiamo come comportarci”. Il sindaco di Fiumedinisi ha suggerito di chiedere ad Anas tutta la documentazione inerente le indagini sui ponti, procedendo poi a diffidare l’ente gestore della S114 a fornire tempi certi sugli interventi di ricostruzione: “In caso di allerta arancione o rossa l’Anas deve indicare la viabilità alternativa ed eventualmente riaprire i ponti solo per i mezzi leggeri e di soccorso” ha proposto De Luca, che ha suggerito anche di diffidare a procedere alla pulizia degli alvei dei torrenti in corrispondenza delle passerelle. I sindaci hanno tra l’altro appreso solo stamattina che l’Anas sta procedendo ad installare dei guardrail fissi come barriere per impedire l’accesso ai ponti e dunque anche il loro uso in caso di emergenza appare complicato. Foti ha ricordato come S. Alessio e S. Teresa possano chiedere eventualmente di utilizzare le rampe di accesso all’A18 tramite le stazioni di servizio in casi di emergenza. “La strada giusta da seguire è quella dell’azione congiunta che stiamo adottando – ha detto tirando le conclusioni il sindaco Giaquinta – noi sindaci non possiamo fare nulla in questi casi e per assurdo subiamo le decisioni. Voglio sapere in questi cinque anni di chiusura cosa ha fatto l’Anas, negli ultimi giorni non ho visto effettuare prove di carico e pretendo spiegazioni. Non vogliamo responsabilità per errori di altri”. 

La lettera redatta dai sindaci, anche nella qualità di responsabili comunali di protezione civile, è stata inviata ad Anas, Protezione civile provinciale  regionale, Prefettura, Genio civile, Città metropolitana, Presidenza della Regione siciliana, Assessorato regionale Infrastrutture e Trasporti e Ministero delle Infrastrutture. Nel documento si diffida l'ente gestore della Statale 114 a fornire una relazione sui procedimenti avviati da Anas negli ultimi cinque anni per i ponti Agrò e Fiumedinisi con l’accesso agli atti; l’illustrazione delle indagini e delle prove eseguite sulle strutture e in particolare le ultime analisi che hanno portato alla chiusura; l’indicazione della viabilità alternativa e le azioni per consentire la transitabilità delle passerelle (pulizia torrenti); il miglioramento della segnaletica provvisoria; la predisposizione di un piano di emergenza in caso di allerta meteo; chiarimenti sul pericolo di caduta calcinacci sulle arterie sottostanti e l’eventuale necessità di lavori di messa in sicurezza; la possibilità di consentire l’apertura dei guardrail in casi di emergenza.

Più informazioni: chiusura ponti ss114  


COMMENTI

Pippo Sturiale | il 07/09/2018 alle 15:30:50

Nessuna prova di carico è stata fatta!? Allora è vero! Hanno paura di essere incriminati in caso di crollo. Ma se il pericolo era imminente, perché non si è operato come nelle emergenze!? Perché per la gara di appalto si è seguita la prassi ordinaria!? Delle due una. Se il pericolo c'era e c'è e non si è operato con urgenza in emergenza allora tutto il tempo e il denaro che si fa perdere alle comunità locali dovrebbe essere risarcito da questi "professionisti". Se invece il pericolo non è certificato da nuove prove allora è procurato allarme ... mi pare sia un reato ...

Marinella Ruggeri | il 10/09/2018 alle 09:32:27

Con Tutto il dovuto rispetto per Tutti ho notato che non vengono considerati tra i paesi disagiati sia Scaletta Zanclea che Itala, paesi i cui molti cittadini si spostano verso il versante ionico soprattutto per lavoro come la sottoscritta e i cui disagi sono enormi visto che bisognerebbe andare fino a Tremestieri per usufruire dell'autostrada sia in andata che in ritorno considerando anche i notevoli costi economici. Noto anche con amarezza che nessuno dei sindaci di questi paesi già isolati e danneggiati da anni per via delle continue frane al Capo Alì sia stato presente per affrontare insieme il problema. Ancora una volta la nostra riviera jonica devastata da anni di menefreghismo ed incompetenza, ancora una volta non possiamo dare la colpa a questo o quello ma solo ad un sistema in cui prevalgono solo interessi politici e di rappresentanza senza dare effettivamente importanza ai diritti e al rispetto dei cittadini.... proprio quei cittadini Importanti solo per entrare in un seggio elettorale.

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