“Porto un messaggio di speranza": Biagio Conte in viaggio nella riviera jonica
di Andrea Rifatto | 25/08/2015 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 25/08/2015 | ATTUALITÀ
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Biagio Conte e il suo aiutante Joseph a Sant'Alessio Siculo
“Voglio portare un messaggio di speranza con l’unico simbolo in grado di raggiungere tutti, dal centro alle periferie del mondo: la Croce”. Biagio Conte, missionario palermitano noto per aver dato vita nel capoluogo siciliano alla “Missione di Speranza e Carità", è giunto oggi nella riviera jonica messinese per riaffermare la fede in Dio e portare un conforto e una benedizione alla gente meno fortunata, ai malati, ai disabili, a quanti soffrono ma anche alle famiglie ed in particolare ai giovani, spesso senza speranza nella società terrena. Croce in spalla, con il suo saio verde, il capo coperto e il bastone del pellegrino in mano, il laico palermitano ha lasciato di buonora Taormina ed è giunto in tarda mattinata a Sant’Alessio Siculo. Il suo viaggio è iniziato cinque mesi fa da Palermo, insieme al suo aiutante Joseph, giovane di colore che non lo lascia un attimo nel portare da una città all’altra il simbolo della cristianità. Barba lunga ma ben curata, occhi azzurri e sguardo sempre pronto a cogliere i bisogni del prossimo, il 51enne Biagio Conte è stato accolto con incredulità dagli abitanti delle prime case a ridosso del Capo, che hanno visto giungere questo pellegrino errante che ha attirato le attenzioni anche di due carabinieri della locale stazione, fermatisi a chiedere spiegazioni. “La materialità si sta prepotentemente affermando a discapito della spiritualità – ha subito esordito davanti alla piccola folla creatasi sulla Statale 114 al suo passaggio – ma come dice il nostro Papa Francesco non bisogna mai perdere la speranza: per questo vado in giro a portare un messaggio di fede e di pace con la Croce, il segno più bello e profondo di Nostro Signore. La vera speranza è Cristo, amico e fratello che non ci abbandona mai – ha aggiunto Conte a gran voce –: la speranza terrena spesso non dà risposte ma quella divina sì”. Biagio Conte e il suo aiutante durante il passaggio a Sant'Alessio
Il laico palermitano, dopo aver iniziato a lavorare giovanissimo nell'impresa edile di famiglia, decise all’età 26 anni di allontanarsi per vivere come un eremita. Fino ad un anno e mezzo fa era costretto a muoversi su una sedia a rotelle, a causa di alcune vertebre schiacciate a seguito delle spossanti fatiche cui si è sottoposto nella Missione, ma è guarito dopo un'immersione nelle acque di Lourdes, evento che la Curia di Palermo ha ufficialmente ritenuto un miracolo. In questi mesi di cammino ha trovato ospitalità nelle chiese parrocchiali, nelle mense dei poveri, dormendo nelle stazioni, a fianco dei senzatetto e dei meno fortunati. Durante la sua marcia a Sant’Alessio Siculo ha benedetto i numerosi passanti che gli venivano incontro pregando con loro, ringraziandoli per l’affetto e la vicinanza dimostrata senza accettare però alcuna offerta in denaro ma spiegando che possono essere inviate direttamente alla “Missione di Speranza e Carità” di Palermo. Il suo viaggio proseguirà lungo i centri costieri della riviera jonica fino a Messina, da dove si incamminerà poi per fare ritorno a Palermo. "La Croce vuole raggiungere tutti gli angoli del mondo - ripete il missionario palermitano durante la sua missione in giro per l'isola - e in particolare in questa Sicilia dove tanto si soffre".