Precari Asu in protesta a S. Teresa: "Sfruttati da 20 anni" - INTERVISTE
di Andrea Rifatto | 28/02/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 28/02/2019 | ATTUALITÀ
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La protesta in piazza Municipio
Si è chiusa questa mattina a S. Teresa di Riva la tre giorni di sciopero dei lavoratori Asu di enti locali, aziende sanitarie ed enti del privato sociale della riviera jonica, indetto da martedì dai sindacati Ale Ugl, Confintesa, Sinalp, Cub e Alba per protestare contro la Regione e la mancanza di certezze sul futuro occupazionale di un bacino di oltre 5mila precari siciliani. In piazza municipio si sono ritrovati lavoratori, in larga parte dei Comuni, di S. Teresa, Sant'Alessio, Furci, Roccalumera, Casalvecchio, Savoca e dell’Asp di Messina, per chiedere di essere messi in regola dopo quasi 20 anni di lavoro “in nero”, senza stipendi ma solo sussidi, senza garanzie e prospettive, senza busta paga e soprattutto senza contratto, dunque senza possibilità di rinnovo ma utilizzati tramite convenzioni con cooperative, alle quali in diversi casi devono anche versare annualmente delle somme. “Chiediamo lo stesso riconoscimento avuto dagli altri precari, per i quali la Regione ha consentito l’avvio delle procedure di stabilizzazione – hanno detto in coro – non vogliamo più aspettare, lotteremo per avere uno sciopero ad oltranza fin quando la Regione non ci ascolterà”. Una situazione paradossale che ha subito una battuta d’arresto nel 2016, quando i contrattisti cono stati inseriti nella stessa graduatoria regionale e degli ex Lsu, oggi Asu, e li hanno superati avendo dieci anni di anzianità in più, riuscendo quindi ad ottenere la stabilizzazione. “Da alcuni mesi i pagamenti hanno iniziato a rallentare – hanno aggiunto oggi in piazza – fino ad ottobre era l’Inps ad erogare gli assegni di utilizzazione (pari a 580 euro), adesso è la Regione ma evidentemente cercano di farci stancare, non abbiamo neanche un ufficio con cui interloquire, mancano persino le piattaforme che dovrebbero occuparsi di noi”. Una speranza per gli Asu siciliani era arrivata con la legge regionale di stabilità 2017, che prevedeva anche per loro un percorso verso una stabilizzazione che non è mai partita. Oggi in piazza erano presenti per esprimere la loro solidarietà il vicesindaco di S. Teresa Gianmarco Lombardo, il sindaco di Furci Matteo Francilia, il vicesindaco di S. Alessio Franco Santoro, l’assessore Elio Cisca di Roccalumera e la presidente del Consiglio di Casalvecchio Emanuela Triolo, che hanno confermato il ruolo essenziale svolto da questi lavoratori all'interno degli enti locali. Il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, ha auspicato che la Regione si occupi delle istanze dei lavoratori e se ciò non dovesse accadere ha già dato mandato di convocare l’assessore al Lavoro al Ministero. LE INTERVISTE REALIZZATE OGGI CON LAVORATORI E AMMINISTRATORI