Protesta dei lavoratori Ato Me4, animi tesi a Forza d'Agrò - INTERVISTE
di Andrea Rifatto | 21/02/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 21/02/2019 | ATTUALITÀ
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La protesta davanti al municipio di Forza d'Agrò
“Ridateci la nostra dignità, dateci i nostri soldi, anche i nostri figli devono mangiare, vergognatevi”. Sono gli slogan scanditi questa mattina a Forza d’Agrò dai lavoratori dell’Ato Me4, in sciopero per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi degli ultimi mesi. In 70 attendono le spettanze di gennaio e il saldo della tredicesima, che tra pochi giorni si sommeranno allo stipendio di febbraio. Gli addetti del settore rifiuti hanno organizzato un sit in di protesta davanti al municipio, insieme ai segretari provinciali di Fp Cgil e Uiltrasporti, Carmelo Pino e Giacomo Marzullo (anche la Fiadel Cisl sta seguendo la vertenza), per far sentire le loro ragioni e far conoscere una situazione divenuta insostenibile. A scioperare a Forza d’Agrò sono stati una cinquantina di lavoratori, mentre alcuni colleghi hanno garantito i servizi essenziali per dimostrare comunque senso di responsabilità, nonostante il difficile momento che stanno vivendo. Nei giorni scorsi la situazione si è in parte sbloccata grazie al pagamento di due fatture all’Ato Me4, per un totale di 96mila euro, da parte del Comune di Letojanni: somme che hanno consentito alla gestione commissariale di versare gli stipendi di dicembre. Ma si continua a vivere nella più totale incertezza. Fino alla fatturazione del mese di dicembre il debito dei 22 comuni soci ammonta a 5 milioni 220mila euro: tra gli enti più morosi Giardini con 680mila euro, Francavilla con 676mila, Itala con 606mila, Forza d’Agrò 506mila, S. Domenica Vittoria 330mila, Scaletta 322mila, Graniti 304mila. I lavoratori chiedono che i sindaci si decidano a pagare le somme per i servizi di raccolta e smaltimento rifiuti e pulizia strade ma molti amministratori locali continuano, ormai da anni, a giustificare i loro mancati versamenti lamentando servizi non resi o resi solo parzialmente. A Forza d’Agrò è stato chiesto un confronto con il primo cittadino Fabio Di Cara, invitato a gran voce ad uscire dal municipio dove però non è mai entrato, visto che ha fatto sapere di essere fuori sede per motivi familiari. Una delegazione di tre lavoratori con il segretario Uiltrasporti Marzullo si è allora recata in municipio e ha avuto un faccia a faccia con il ragioniere del Comune, Giuseppe De Salvo, che ha spiegato come a dicembre siano state pagate due fatture per 39mila euro (dopo l’intervento del commissario ad acta inviato dalla Regione) e che per il resto delle somme si sta tentando di trovare un’intesa con la gestione commissariale. A lui si è aggiunto pochi istanti dopo il dirigente dell’Ufficio tecnico, Sebastiano Stracuzzi, che poco prima aveva avuto uno scambio di battute con i lavoratori Ato all’esterno del palazzo comunale, al quale ha sostanzialmente allargato le braccia parlando di un costo del servizio aumentato a dismisura durante la gestione Ato. Poi ha iniziato a inveire nei nostri confronti dicendoci di uscire dal municipio, mentre il sindacalista e i lavoratori continuavano a chiedere chiarimenti all’insegna della massima trasparenza, rispondendo che non avrebbe parlato in presenza del cronista. Evidentemente il dirigente in questione non tollera taccuini e telecamere e sconosce l’esistenza del diritto di cronaca. “Massima solidarietà agli operai Ato vittime di un carrozzone voluto dalla politica che come sempre è inadatta a risolvere i problemi e quindi tutto cade sopra i Comuni – ha commentato telefonicamente il sindaco Di Cara – assieme agli operai i Comuni sono vittime di un sistema fallimentare (Ato) che sta transitando verso un altro sistema fallimentare (Srr) senza che vengano ascoltate le esigenze dei sindaci che potrebbero affrontare il costo rifiuti con una gestione diretta e singola. La cosa grave, che forse gli operai non sanno, è che a giorni ogni singolo Comune dovrà adottare delle ordinanze urgenti per affrontare l’emergenza rifiuti, come emerso ieri nell’assemblea Ato, e quindi si dovrà affidare il servizio a ditte fin quando la Srr non farà le gare. Queste ditte sicuramente non assumeranno gli operai Ato, visto che essendo un regime temporaneo non penso ci sia obbligo di assunzione. Per me il problema è minimo, io ne dovrei assumere uno e mezzo dalla ripartizione, posso anche dire alla ditta di far lavorare questo operaio ma gli altri che fine fanno? Io penso che la protesta più che al Comune di Forza d’Agrò debba essere fatta in altre sedi: noi non possiamo fare niente, sicuramente non pagheremo servizi non erogati e prestazioni mai effettuate, su questi debiti che l’Ato dice hanno i Comuni non è in grado di dare pezze d’appoggio, quindi non li pagheremo mai. L’ammontare dei debiti non ci viene fornito alla luce delle contestazioni, avanziamo 90mila euro delle borse lavoro e non ci vogliano fare lo scomputo. La verità è che non sanno quello che devono fare”. Il commissario dell’Ato Me4, Francesco Mannone, ha le mani legate: “Nell’assemblea di ieri ho ribadito ai sindaci che non possiamo più garantire i servizi se non pagano, dal 28 febbraio il distributore di carburante non ci rifornirà più i mezzi e abbiamo difficoltà a pagre le polizze assicurative. Per quanto riguarda le borse lavoro abbiamo predisposto due modelli per far dichiarare ai Comuni le unità assunte, quanto hanno pagato e le presenze, altrimenti non possiamo emettere le note di credito. Purtroppo dei commissari ad acta inviati nei Comuni (le cui nomine sono scadute, ndc) solo due-tre hanno fatto il loro dovere, compreso quello di Forza d’Agrò, disponendo i pagamenti all’Ato. Invito i sindaci a venire qui e chiarire le singole posizioni, non esiste che si contesti un servizio e si decida di non pagare e basta”. LE INTERVISTE VIDEO REALIZZATE A FORZA D'AGRO'