Protezione civile, due Centri di emergenza a S. Teresa e Francavilla per 93mila abitanti
di Andrea Rifatto | 02/02/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 02/02/2020 | ATTUALITÀ
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Mezzi della Protezione civile regionale
La Protezione civile in Sicilia si avvia a cambiare volto e anche la zona jonica messinese e la valle dell’Alcantara saranno protagoniste di una svolta nel settore dell’organizzazione della risposta alle emergenze. In tutta l’isola sorgeranno infatti i C.u.o.r.e., Centri Unificati Operativi della Regione siciliana per l’Emergenza che serviranno a garantire funzionalità ed efficienza al sistema complessivo di protezione civile nell’azione di prevenire, monitorare e intervenire in emergenza. Il Dipartimento regionale di Protezione civile, guidato da Calogero Foti, ha individuato 41 comuni dove far sorgere i C.u.o.r.e. e tra i sette previsti in provincia di Messina due sorgeranno a Santa Teresa di Riva e a Francavilla di Sicilia, oltre quelli di Messina, Milazzo, Falcone, Sant’Agata di Militello e Mistretta. Il Centro unificato operativo di Santa Teresa coprirà un territorio composto da 25 comuni tra Scaletta Zanclea e Giardini Naxos, per una popolazione di poco meno di 70.000 abitanti, mentre quello di Francavilla opererà a servizio di 9 comuni alcantarini per quasi 23.000 abitanti. Le nuove strutture saranno dotati di personale, attrezzature tecnologiche e mezzi e risponderanno all’esigenza di ottimizzare le aree caratterizzate da esigenze territoriali omogenee, comunque connesse da vie di collegamento che consentano ai mezzi di spostarsi velocemente per portare aiuto: il C.u.o.r.e. di Santa Teresa, ad esempio, sorgerà in un’area servita da tre svincoli autostradali (Giardini, Taormina e Roccalumera) e dove ne sono previsti altri due, Santa Teresa e Alì Terme. Un territorio, quello tra Jonica e Alcantara, molto fragile soprattutto dal punto di vista idrogeologico e dove una rapida risposta in caso di calamità è fondamentale, anche per salvare vite umane. Compito dei nuovi centri sarà quello di presidiare il territorio, vigilare e coordinare le attività di protezione civile, migliorare la capacità dei territori di mitigare il numero di rischi, fronteggiare le emergenze attraverso l’ottimizzazione delle risorse, ma anche evitare che una divisione rigidamente amministrativa delle funzioni possa disperdere le energie e rallentare gli interventi. E in tal senso la Protezione civile ha avviato un’interlocuzione con le istituzioni per ottimizzare il lavoro sin qui svolto e avviare il processo di definizione dei Centri stessi. Alla fine del percorso, un passaggio in Giunta regionale ne potrà sancire la definitiva istituzione.