Pte-118 di Santa Teresa, presidio ridotto ai minimi termini al freddo e senza acqua calda
di Andrea Rifatto | 01/12/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 01/12/2022 | ATTUALITÀ
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Attrezzature ormai vecchie da sostituire
Non bastavano i tagli al sistema, la carenza di medici e personale, le strutture operative a mezzo servizio. Ci sono presìdi che vanno avanti ogni giorno grazie allo spirito di abnegazione di chi non si tira mai indietro e pur tra mille difficoltà dedica il proprio impegno per aiutare gli altri. Ma a tutto c’è un limite. È il caso del Punto territoriale di emergenza-118 di Santa Teresa di Riva, ospitato sul lungomare al piano terra del palazzo municipale. Una postazione che ogni giorno copre le esigenze dei comuni costieri tra Sant’Alessio Siculo e Roccalumera e di quelli collinari e montani, ma che nell’ultimo periodo non ha avuto le attenzioni che merita da parte delle istituzioni sanitarie. I locali non sono più in ordine e accoglienti come un tempo e l’assenza di manutenzione ordinaria ha accentuato i disagi e le criticità che ogni giorno vivono medici, soccorritori e anche pazienti, visto che dalle 8 alle 20 viene garantita l’apertura del Pte (che in realtà doveva rimanere operativo h24), anche se non sempre vi è la presenza del medico nel presidio e sull’ambulanza. La struttura è priva da circa due anni dei condizionatori d’aria, rimossi in occasione dei lavori di rifacimento dei prospetti del municipio che quantomeno hanno previsto l’installazione di nuovi infissi esterni alle finestre, eliminando spifferi e infiltrazioni, ma non sono più presenti sistemi di raffrescamento in estate e riscaldamento in inverno: di conseguenza le temperature all’interno non sono di certo ottimali e in questi primi giorni di freddo il personale è stato costretto ad organizzarsi reperendo stufette elettriche di fortuna, per cercare quantomeno di far fronte al freddo nelle stanze dove dormono gli operatori. Nelle sale per le visite non è presente l’acqua calda poiché gli scaldabagni non sempre sono funzionanti e in caso di necessità, durante la presenza degli utenti, bisogna recarsi nei bagni in fondo alla postazione per prelevare l’acqua calda con una bacinella; bagni che si presentano con cassette di scarico non funzionanti o sistemi di adduzione guasti, tanto che è necessario aprire e chiudere ogni volta che si utilizza il water oppure adoperare il tubo della doccia per poter scaricare l’acqua, oltre che utilizzati anche come magazzini. In tutte le sale l’illuminazione è scarsa perchè molte plafoniere non sono più funzionanti in quanto le lampade sono fulminate, senza contare lettini malridotti e sfasciati sui quali il personale è costretto a far sdraiare i pazienti. La nuova postazione Pte-118 nel polo socio-sanitario non è ancora pronta e visti i tempi ancora incerti sul trasferimento sarebbe opportuno che l’Asp intervenisse nell’attuale sede per garantire quantomeno le condizioni minime indispensabili (riscaldamento e illuminazione adeguati) per una permanenza ottimale di medici e operatori e un’accoglienza dignitosa per gli utenti, costretti da mesi a bussare sulla porta perchè… è sparito anche il campanello.