Giovedì 24 Aprile 2025
Il raddoppio ferroviario lascerà senza servizio molti paesi: le proposte e le richieste


Quale futuro per la linea ferroviaria? L'allarme dei Comitati: "Territorio penalizzato"

di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ

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La stazione di Santa Teresa tra quelle che verranno soppresse

Quale futuro per l’attuale linea ferroviaria una volta completata la costruzione del doppio binario? I sindaci della zona jonica ne discutono da almeno cinque anni, ma le certezze sono poche e non c’è ancora un’idea comune. Se a Scaletta Zanclea e Itala la richiesta è sempre stata quella di trasformare il rilevato in strada carrabile, per sgravare la Statale 114 da tutto il traffico e ottenere quel lungomare che le due comunità non hanno mai avuto, tra Alì Terme e Letojanni non c’è ancora una decisione univoca. Le proposte prevalenti sono due: realizzare una strada di collegamento, possibile valvola di sfogo per bypassare il traffico dei centri urbani, oppure una greenway con una pista pedonale e ciclabile, una linea verde che favorisca spostamenti sostenibili e faccia aumentare l’attrattività turistica. Mentre la discussione va avanti, c’è già una certezza: l’attuale conformazione della linea, con stazioni in ogni paese, sparirà definitivamente e a rimetterci saranno soprattutto i viaggiatori pendolari, visto che il nuovo tracciato prevede solo la stazione ferroviaria Sant’Alessio Siculo-Santa Teresa Riva (a Lacco) e le fermate Nizza di Sicilia-Alì Terme e Itala-Scaletta. Sulla dismissione del tracciato storico è intervenuto il Coordinamento Jonico Comitati Civici e Associazioni. 

«Spogliare l’intera costa, sulla quale si affaccia la quasi totalità della popolazione locale, di presidi di mobilità interurbana quali sono le stazioni ferroviarie ci sembra un’assurdità - esordisce - i comuni da Scaletta Zanclea a Sant’Alessio Siculo ne escono mortificati perchè l’eliminazione delle stazioni storiche penalizza tutto il tessuto socio-economico del comprensorio. Viene ridimensionato gravemente il traffico dei pendolari, con la perdita di ruolo del polo scolastico liceale di Santa Teresa Riva (numerosi studenti, da Giardini Naxos a Scaletta Zanclea, utilizzano oggi il treno per frequentare l’istituito) - prosegue il Coordinamento - e la nuova stazione Sant’Alessio Siculo-Santa Teresa Riva e la fermata Nizza di Sicilia-Alì Terme non possono sostituire l’esistente, perché entrambe lontane dai centri abitati». Per il Coordinamento Jonico Comitati Civici e Associazioni, che chiede di aprire subito un tavolo tecnico con Rfi e valutare la possibilità di mantenere in esercizio la linea storica da Scaletta Zanclea a Letojanni, maggiore attenzione è stata invece dedicata al polo turistico-alberghiero di Taormina-Letojanni-Giardini-Naxos, visto che con la stazione sotterranea di Taormina sarà possibile in pochi minuti raggiungere il centro cittadino, con il mantenimento della stazione di Letojanni e la sua interconnessione con la nuova linea sarà possibile spostarsi rapidamente dal centro al mare e viceversa, dalla stazione di Letojanni si potrà raggiungere direttamente l’aeroporto di Catania in tempi brevi e con il mantenimento della linea storica da Letojanni all’Alcantara si potranno visitare i paesi della vallata, grazie al ripristino della ferrovia Alcantara-Randazzo.


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