Quelle frane dimenticate sulla S. Teresa-Casalvecchio: a Savoca incombe il pericolo - FOTO
di Andrea Rifatto | 02/02/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 02/02/2022 | ATTUALITÀ
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Il pendio rischia di scivolare sull'asfalto
Diversi cantieri hanno interessato negli ultimi mesi le strade provinciali della valle d’Agrò, con interventi di sistemazione della carreggiata, ripristino delle protezioni laterali e messa in sicurezza dei pendii. Molto c’è ancora da fare per avere arterie percorribili in sicurezza, ma ci sono dei tratti dove bisogna intervenire con urgenza per salvaguardare l’incolumità degli automobilisti. Tra questi un punto in particolare, sulla Sp 19 che da Santa Teresa di Riva conduce a Casalvecchio Siculo: al km 4,400, in territorio di Savoca, esiste infatti una frana dimenticata da tre anni che potrebbe riattivarsi da un momento all’altro, bloccando di conseguenza la circolazione. Era la mattina del 5 febbraio 2019 quando nel tratto a monte del comune savocese, dopo ore di intense piogge, parte del costone scivolava sulla sede stradale occupandola per metà e bloccando la circolazione. Sull’asfalto finivano terra, massi e alberi, trascinati dal terreno ceduto sotto il peso dell’acqua, ma una volta liberata la strada non ha fatto seguito da parte della Città metropolitana nessun intervento di messa in sicurezza del fronte franato, che oggi continua a rimanere sospeso, con la terra ammassata ai lati che ricopre persino la linea di delimitazione della carreggiata. Alcuni alberi in cima sono piegati verso la Sp 19, il terreno sembra totalmente instabile e il muro di contenimento è inclinato verso la strada e presenta profonde lesioni, che si sono allargate nel corso degli anni. Un ulteriore pericolo è rappresentato da un palo della corrente elettrica, che in caso di cedimento rischia di precipitare sulla sede stradale. Un intervento di contenimento del versante è dunque più che urgente, quantomeno per eliminare il pericolo imminente in attesa di opere di consolidamento più consistenti. Poco più a monte, al km 4,600, un’altra frana verificatasi il 2 novembre 2015, dunque oltre sei anni fa, ha invece abbattuto la barriera metallica di contenimento dei detriti che potrebbero scivolare dal costone ma non è mai stata ripristinata: dunque in caso di caduta massi dal pendio il materiale finirebbero direttamente sull’asfalto e si corre il rischio che un veicolo in transito possa essere colpito. Criticità trascurate da tempo sulle quali bisognerebbe agire al più presto per evitare il peggio ed evitare che percorrere la Sp 19 sia una roulette russa.