Raccolta differenziata, 7 comuni rifiuti free e 13 ricicloni: le classifiche Legambiente
di Andrea Rifatto | ieri | AMBIENTE
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Una Sicilia sempre più “Riciclona”, che di anno in anno, grazie all’impegno delle tante amministrazioni comunali e di milioni di cittadini siciliani, sta avviando un concreto cambiamento nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Lo dimostra il numero delle realtà che, a fine 2023, hanno superato il 65% di raccolta differenziata: sono ben 303, cioè quasi l’80% dei comuni siciliani. Cresce, inoltre, di anno in anno il numero dei Comuni Rifiuti Free, passati dai 33 del 2020 ai 98 del 2023, caratterizzati da una produzione di rifiuti indifferenziati inferiore ai 75 kg pro capite. Sono i dati contenuti nel Dossier Comuni Ricicloni Sicilia 2024, presentato a Palermo da Legambiente Sicilia, che fa riferimento ai dati del 2023. Anche nel comprensorio jonico messinese si registra un avanzamento delle percentuali di raccolta differenziata. Tra i 66 comuni siciliani Rifiuti Free sotto i 5.000 abitanti, al 15esimo posto spicca Pagliara con la raccolta differenziata all’ 81,5% (-0,4% rispetto al 2022) e con una produzione pro capite di rifiuto secco di 37,5 kg, rispetto ai 39,2 kg del 2022); poi 26esimo posto per Mandanici con l’83,8% (+3,1%) di differenziata (45,6 kg/abitante/anno), 27esimo Antillo con l’81,6% (+5,5%, 45,8 kg), 28esimo Alì con il 69,8% (-0,1%, 47,3 kg), 39esimo Fiumedinisi con il 76% (+2,7%, 55,6 kg), 54esimo Casalvecchio Siculo con il 74,5% (+2,8%, 66,1 kg), 56esimo Roccafiorita con la differenziata al 74,5% (+1,4%, 69,4 kg). Percentuali in crescita rispetto l’anno precedente e un ottimo segnale in merito alla necessità di ridurre significativamente la produzione di rifiuti indifferenziati intervenendo innanzitutto sulla riduzione e di migliorare, al contempo, anche la qualità della raccolta stessa dei rifiuti differenziati. Classificati tra i 205 comuni ricicloni siciliani, invece, 13 centri (erano 8 nel 2022) che nel 2023 hanno raggiunto la soglia minima del 65% di differenziata: in testa nel comprensorio jonico e 14esimo in Sicilia è il comune di Francavilla di Sicilia con il 79,3% (+5,8%), poi 23esimo Furci Siculo con 76,9% (+4,20%), 34esimo Santa Teresa di Riva con il 75,5% (+2,9%), 35esimo Alì Terme con il 75,4% (+2,6%), 41esimo Nizza di Sicilia con il 75,1% (+9,4%), 67esimo Forza d’Agrò con il 72,5% (-2,1%), 74esimo Roccalumera con il 72,1% (+0,9%), 143esimo Taormina con il 68,5% (+2,7%), 152esimo Giardini Naxos con il 67,9% (+27,6%), 154esimo Castelmola con il 67,8% (+5,8%), 161esimo Scaletta Zanclea con il 67,5% (+3,9%), 188esimo Gallodoro con il 65,9% (+4,7%) e 200esimo Itala con il 65,4% (+5%). Furci Siculo, Santa Teresa di Riva, Alì Terme, Nizza di Sicilia, Forza d’Agrò, Roccalumera, Taormina, Giardini Naxos, Scaletta Zanclea e Itala sono stati inseriti anche nell’elenco speciale dei Comuni ricicloni costieri. Altri 12 comuni tra zona Jonica e valle dell’Alcantara, invece, non rispettano ancora l’obbligo di legge del raggiungimento del 65%, seppur rispetto al 2022 in alcuni casi abbiano aumentato anche notevolmente le percentuali: Limina 61,5% (+28,3%), Savoca 59,8% (+4,4%), Gaggi 58,6% (+5,9%), Letojanni 54,4% (+2,3%), Mongiuffi Melia 54% (-2,8%), Sant’Alessio Siculo 50,8% (+3,1%), Roccella Valdemone 48,3% (+21,7%), Mojo Alcantara 48,1% (+24,2%), Malvagna 41,7% (+23,8%), Santa Domenica Vittoria 35,2% (+6,9%), Graniti 22,4% (+7,1%) e Motta Camastra 18,8% (+4,2%).