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Raccolta firme contro i tagli alle ambulanze: "Cittadini privati di un servizio vitale"
di Andrea Rifatto | 13/08/2017 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 13/08/2017 | ATTUALITÀ
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Mantenere l’attuale distribuzione territoriale delle ambulanze del 118 e dei Presidi territoriali di emergenza al contrario di quanto prevede la riorganizzazione del sistema di rete dell’emergenza-urgenza in Sicilia approvato dal governo regionale, in quanto economicamente più convenienti rispetto alla loro riduzione o parziale chiusura, a fronte di vantaggi in termini di salute e sicurezza sociale. È quanto chiesto in una petizione popolare avviata dal Sindacato Nazionale dei Medici Italiani (Snami) di Messina, tramite il segretario Nino Grillo, medico al 118 e al Pte di S. Teresa di Riva. Nel documento, indirizzato al presidente della Regione, all’assessore regionale alla Sanità e ai componenti della Commissione Sanità all’Ars, si evidenzia come nel piano programmatico sia stato previsto un drastico taglio delle ambulanze medicalizzate, che scenderebbero a 13 contro le precedenti 37 di cui 27 medicalizzate, con la conseguente impossibilità di garantire il rispetto dei tempi di risposta e di intervento del sistema (20 minuti in ambiente extraurbano e 8 minuti in ambiente urbanourbano). La chiusura dei Pte comporterebbe inoltre il venir meno dell’azione di filtro operata sugli accessi ai pronto soccorso e il venir meno delle risposte ai fabbisogni immediati di salute degli utenti. La petizione è stata fatta propria anche dal sindaco di S. Teresa, Danilo Lo Giudice, che l’ha girata a tutti i sindaci della provincia al fine di dare maggiore impulso all’iniziativa e sensibilizzare gli organi competenti. “Facendo seguito a quello che è un piano scellerato previsto all'interno della riorganizzazione del sistema di emergenza in Sicilia, la Regione ha previsto di tagliare il numero di ambulanze – ha detto Lo Giudice – e noi ci opponiamo per fermare questa ripartizione in cui a perderci sono sempre e solo i cittadini rispetto a quell'innegabile diritto che è la salute pubblica”. I cittadini possono firmare presso i municipi, le postazioni Pte-118 o rivolgendosi ai medici Snami. L’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, smentisce però i tagli. “Ancora una volta mi trovo a smentire con forza notizie false che riguardano tagli delle ambulanze. In questo caso mi riferisco all’iniziativa del sindaco di S. Teresa di Riva Danilo Lo Giudice, che ha lanciato una raccolta firme contro il taglio da 37 a 13 ambulanze nella provincia di Messina. Ma voglio rassicurare la cittadinanza che non ci sarà alcun taglio, in quanto le postazioni di soccorso 118 nel territorio siciliano continueranno a essere 25. Posso assicurare – sottolinea Gucciardi – che nessuna delle postazioni verrà soppressa. La programmazione, inoltre, è assolutamente preliminare, considerato che il neo costituito coordinamento unico del settore di emergenze sanitarie ha tra i propri compiti quello di potenziare e razionalizzare la Rete di emergenza territoriale, che comunque dovrà proporre all’assessore le diverse opzioni di miglioramento del servizio che saranno poi oggetto di scelta da parte dell’assessore medesimo”. “L’assessore mente sapendo di mentire – ha dichiarato Nino Grillo – oppure non sa quello che dice. Il decreto esiste e non è stato mai ritirato o modificato. Le ambulanze resteranno sempre uguali fino al 31 dicembre 2018 poiché il contratto con la Seus, che fornisce personale e mezzi, ha tale scadenza ma le ambulanze con medico a bordo saranno 3 in tutta la provincia di Messina. L'unica cosa degna di nota che lei potrebbe fare – ha detto il segretario provinciale Snami rivolgendo all’assessore alla Salute – è quella di ritirare il decreto da lei emesso, ammettendo l'errore commesso”. Il sindaco di S. Teresa ha replicato che “contano le carte e attualmente in quel documento programmatico si evince l'esatto opposto di quanto dichiarato sa Gucciardi. Solo pensare che ci sia un'ipotesi del genere, che preveda di avere ‘ambulanze taxi’ senza medici all'interno o peggio ancora avere un numero inferiore rispetto a quello attuale – ha aggiunto Lo Giudice – ci mette in stato di allarme e noi non intendiamo soccombere silenziosamente di fronte quello che si palesa come l'ennesimo scippo ai danni del territorio”.