Raccolta rifiuti in 13 paesi, la Regione: "De Luca può prorogare l'ordinanza fino a marzo”
di Andrea Rifatto | 19/11/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 19/11/2020 | ATTUALITÀ
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Russo e De Luca (foto archivio)
Il potere di evitare la crisi nel settore rifiuti in 13 comuni della zona jonica è tutto nelle mani del sindaco metropolitano Cateno De Luca. Oggi la Regione siciliana ha infatti risposto alla richiesta di parere inviata ieri dal presidente della Srr Messina Area Metropolitana, Nicola Russo, sui termini di proroga delle ordinanze contingibili e urgenti in materia di rifiuti (ai sensi dell’art. 191 comma 4 del D. Lgs. 152/2006), visto che l’ultimo provvedimento di De Luca che proroga la gestione commissariale dell’Ato Me4 scade il 30 novembre e dal giorno dopo si rischia lo stop alla raccolta della spazzatura. Il dirigente generale del Dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti, Calogero Foti, ha fatto presente come vi è la possibilità di prorogare l’ordinanza fino a 24 mesi e dunque il sindaco metropolitano, previa approvazione dell’Arpa Sicilia e dell’Asp di Messina che devono fornire i pareri sulla sussistenza di rischi di natura ambientale e igienico-sanitaria, può firmare una nuova ordinanza di proroga dall’1 dicembre al 31 marzo, consentendo così di proseguire i servizi ambientali nei comuni di Antillo, Castelmola, Forza d’Agrò, Gaggi, Gallodoro, Letojanni, Itala, Mandanici, Mongiuffi Melia, Pagliara, Sant’Alessio, Savoca e Scaletta. Più complessa invece la vicenda per Giardini Naxos, dove il servizio non è gestito dall’Ato Me4, visto che la prima ordinanza sindacale con cui si affidava raccolta e smaltimento ad una ditta privata risale all’1 agosto 2018 e dunque i 24 mesi sono abbondantemente scaduti. Ieri il presidente della Srr ha inviato la richiesta di parere al presidente della Regione Nello Musumeci, all’assessore regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità Alberto Pierobon, al dirigente generale del Dipartimento Acqua e Rifiuti Calogero Foti e per conoscenza al sindaco metropolitano Cateno De Luca e ai sindaci dei centri coinvolti, riassumendo tutta la vicenda ed evidenziando i ritardi dell’Urega nel concludere le procedure di gara dei cinque lotti in cui ricadono i comuni, dove il servizio viene garantito dall’Ato Me4 in virtù di cinque ordinanze del sindaco metropolitano firmate a partire dall’1 aprile 2019, per un totale di 20 mesi (2 mesi la prima e 18 le altre quattro). “Nelle more dell’individuazione nelle forme di legge del nuovo soggetto gestore, appare assolutamente necessario scongiurare l’interruzione del pubblico servizio che prevede la garanzia della continuità dei servizi nei territori comunali interessati - ha evidenziato Russo - specie al fine di evitare gravi e irreparabili pregiudizi alla pubblica salute, nonché l’insorgere di inevitabili inconvenienti di natura ambientale ed igienico-sanitaria. L’interruzione del servizio garantito sotto forma di gestione commissariale presso l’Ato Me4 in liquidazione vanifica i risultati raggiunti in termini di raccolta differenziata e miglioramento della qualità del servizio in tutti i comuni serviti - ha sottolineato il presidente della Srr nonché commissario straordinario dell’Ato - ed è senz’altro da evitare anche alla luce del generale contesto di criticità del servizio di gestione integrata dei rifiuti in ambito regionale”. A fornire “conforto” alla tesi dei 24 mesi vi è una Circolare del Ministero dell’Ambiente dell’aprile 2016, che chiarisce come “le ordinanze di cui all’art. 191 del D. Lgs. 152/2006 devono avere una durata massima limitata a 6 mesi e possono essere reiterate per un periodo non superiore a 18 mesi e dunque il periodo per il quale può estendersi il regime emergenziale è pari al massimo a 24 mesi”. Inoltre l’atto di indirizzo emanato dall’assessore regionale dell’Energia nel giugno 2018 conferma che “le ordinanze devono avere una durata massima limitata a 6 mesi e possono essere reiterate per un periodo non superiore a 18 mesi”. Russo chiedeva quindi di esprimere parere, alla luce della normativa vigente e di quanto disposto della Circolare e dell’atto di indirizzo, se “può ritenersi conforme al dettato normativo un’ulteriore proroga di 4 mesi rispettosa del termine massimo di 24 mesi e in caso di risposta negativa quale ulteriori strumenti sarebbero ammissibili per scongiurare l’interruzione del servizio”. Considerata l’urgenza e la delicatezza della situazione, vista l’imminente scadenza dell’ultima ordinanza del sindaco metropolitano, Nicola Russo chiedeva di dare riscontro nel più breve tempo possibile alla sua nota. Riscontro che è arrivato nel giro di poche ore con esito positivo.