Raddoppio ferroviario, a Taormina scatta lo sciopero dei lavoratori contro Webuild
di Redazione | 16/10/2024 | ATTUALITÀ
di Redazione | 16/10/2024 | ATTUALITÀ
1527 Lettori unici
La protesta al cantiere di Trappitello
Stato di agitazione da ieri mattina dei lavoratori impegnati nel cantiere del raddoppio ferroviario di Taormina, dove è in corso di costruzione la stazione ferroviaria Alcantara e la galleria Taormina con la talpa “Lucia” in azione nella frazione Trappitello. Circa 50 operai del gruppo Webuild si si sono fermati radunandosi davanti al cancello di ingresso per protestare contro il mancato riconoscimento di alcune spettanze che chiedono da mesi: al loro fianco i sindacalisti Mario Mancini, Massimo Santonocito e Gaetano Gardali (Fillea Cgil), Salvatore Scaffidi (Filca Cisl), Francesco Catalano e Vincenzo Curatola (Feneal Uil), decisi a sostenere i lavoratori nello stato di agitazione che andrà avanti ad oltranza fin quando non si troverà un accordo con l’azienda. «È grave e fortemente preoccupante la situazione che si è venuta a creare nell’importante cantiere - evidenziano il segretario generale Uil Messina Ivan Tripodi e il segretario generale Feneal Uil Tirrenica Pasquale De Vardo - a seguito di una lunga serie di inadempienze che colpiscono pesantemente tutti i lavoratori impegnati nella realizzazione dell’opera, le organizzazioni sindacali hanno giustamente proclamato lo stato di agitazione ad oltranza. Una decisione forte che è la diretta conseguenza delle reiterate segnalazioni sindacali alle quali hanno fatto seguito, da parte della Webuild, impegni verbali che sono stati puntualmente disattesi». Le criticità sono numerose e importanti: il mancato pagamento del lavoro straordinario, l’omesso riconoscimento dell’indennità di turno notturno, la mancata corresponsione della reperibilità e delle festività e persino la non corretta indicazione dei giorni effettivamente lavorati. «Si tratta di gravi inadempienze che provocano oggettive difficoltà economiche a tutti gli operai - aggiungono i sindacalisti - pertanto, al fine di evitare l’acuirsi della problematica, auspichiamo un rapidissimo ripristino delle previsioni contrattuali e del riconoscimento di tutte le spettanze a favore dei lavoratori. Manifestiamo, altresì, stupore e preoccupazione per il fatto che la vicenda riguarda la Webuild, un’azienda dalla quale, oggettivamente, non ci aspettavamo questo modus operandi. Purtroppo - concludono Tripodi e De Vardo - dobbiamo registrare che nel territorio messinese, come avvenuto in passato per altrettanto importanti appalti di opere pubbliche (viadotto Ritiro, porto di Tremestieri, ecc.), anche le più “blasonate” aziende non riescono ad evitare serie problematiche sociali legate al pieno rispetto delle norme contrattuali e dei diritti dei lavoratori». «Ancora una volta, il Consorzio Messina Catania, infrange le regole e non riconosce le spettanze maturate dagli operai impegnati nel cantiere di Taormina - commentano il segretario generale Fillea Cgil Messina Mario Mancini e il responsabile cantiere Fillea Cgil Massimo Santonocito - queste scelte aziendali, oltre a danneggiare economicamente operai ormai esasperati, intacca la lealtà negoziale instaurata nei precedenti incontri con lo stesso Consorzio. A tutela di tutte le maestranze impegnate nell’attività di scavo della galleria di Taormina abbiamo proclamato lo stato di agitazione e - a seguito dell’assemblea dei lavoratori - si è deciso di scioperare fino a quando non verranno riconosciute tutte le spettanze negate”.