Rampe, docce, isole ecologiche e bagnini: i costi della spiaggia di S. Teresa
di Andrea Rifatto | 20/07/2016 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 20/07/2016 | ATTUALITÀ
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Con l’installazione delle due torrette di avvistamento per il servizio di salvataggio sono stati completati gli interventi per attrezzare la spiaggia di S. Teresa di Riva. Le operazioni hanno preso il via il primo giugno con la realizzazione delle rampe per consentire a residenti e villeggianti di poter accedere all’arenile con maggiore facilità; successivamente il Comune ha proceduto alla posa delle mattonelle in cemento realizzando le passerelle che conducono fino a metà spiaggia. Lavori che ormai da diversi anni vengono effettuati con regolarità prima dell’inizio della stagione balneare. Le novità di quest’anno sono state invece rappresentate dal posizionamento delle docce, non più sotto il muretto, per questioni igieniche, ma a metà spiaggia; nella realizzazione delle isole ecologiche sulle quali sono stati collocati i contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti e nella presenza degli addetti al salvataggio. Interventi che ovviamente hanno comportato un esborso economico non indifferente, visto l’aumentare dei servizi offerti sulla spiaggia libera. Per la realizzazione della rampe tramite ruspe e la posa delle mattonelle in cemento sono stati spesi 11.776,05 euro. L’Amministrazione comunale ha poi provveduto ad acquistare 40 docce solari per un costo totale di 16.579,80 euro, a cui ha fatto seguito l’affidamento degli interventi di installazione, pagati complessivamente 10.664,35 euro. Per poter procedere alla collocazione delle docce è stato però necessario acquistare altre 2.800 mattonelle, per la cui fornitura e posa sull’arenile sono stati spesi 16.567,70 euro. Basamenti che sono serviti anche per ospitare le 40 isole ecologiche con i contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti: lavori, quest’ultimi, che sono stati eseguiti dalla ditta che si è aggiudicata i servizi ambientali dell’Aro comunale e che in sede di gara d’appalto aveva proposto come offerta migliorativa la realizzazione sull’arenile di quattro punti per il conferimento dei rifiuti. L’Amministrazione ha però deciso di portare a 40 il numero delle isole, il cui costo iniziale era stato preventivato in 1.720 euro, accollandosi l’ulteriore spesa di 15.480 euro, importo che verrà versato nelle casse dell’impresa. Il servizio di salvataggio, che vede la presenza sull’arenile di tre bagnini su due turni in due distinte postazioni nei quartieri Portosalvo e Sacra Famiglia, costerà invece alle casse comunali 23mila euro e sarà attivo fino al 31 agosto. In totale, dunque, per la stagione estiva 2016 il Comune di S. Teresa ha impegnato 95.787,90 euro, provenienti dal bilancio dell’Ente. I costi per l’acquisto delle docce, delle mattonelle per le isole ecologiche e dei contenitori per la differenziata non dovranno più essere sostenuti nei prossimi in quanto le attrezzature verranno rimosse e conservate al termine dell’estate. “La spiaggia è la nostra ricchezza, una risorsa che vogliamo valorizzare offrendo servizi sempre migliori ai turisti che scelgono la nostra cittadina per trascorrere le vacanze” – hanno ripetuto più volte gli amministratori. In quest’ottica, dunque, va letta la scelta di voler garantire sulla spiaggia libera servizi che solitamente vengono offerti dagli stabilimenti balneari o anche dalle amministrazioni locali ma in misura più ridotta, che sono stati comunque apprezzati dalla maggior parte dei bagnanti. Sulla spiaggia di S. Teresa rimangono però da risolvere alcune criticità che si trascinano da decenni, come la presenza delle vecchie fosse settiche, che ogni anno vengono ricoperte dalle ruspe come a voler nascondere la polvere sotto il tappeto. Vecchi manufatti che continuano a rimanere in vista nonostante nei decenni scorsi ne sia stata decisa la demolizione, eseguita però solo superficialmente. Altro problema è quello degli sversamenti fognari, che in caso di piogge si verificano puntualmente in corrispondenza dei vecchi scarichi a mare, in quanto non è stata mai attivata la condotta delle acque bianche esistente sul lungomare e i reflui fognari continuano a scorrere misti con le acque meteoriche. Ogni estate si rischia così che residenti e vacanzieri vengano “travolti” alle spalle da ondate maleodoranti, che non regalano certamente un piacevole spettacolo. Questioni strutturali che vanno risolte al più presto per fari sì che la spiaggia di S. Teresa sia davvero una risorsa su cui basare lo sviluppo turistico del paese.