Giovedì 21 Novembre 2024
Oggi seggi aperti dalle 7 alle 22. L'incognita rimane il raggiungimento del quorum


Referendum Scifì, è l'ora del voto: alle urne 2.440 elettori

di Gianluca Santisi | 18/10/2015 | ATTUALITÀ

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Obiettivo quorum. I sostenitori del “Sì” non pensano ad altro. Lo scoglio più difficile non è infatti quello di convincere gli elettori a votare a favore del referendum, quanto portare alle urne un numero di persone sufficiente affinché la consultazione sia valida: 1.221 votanti. Dalle 7 alle 22 di oggi le comunità di Forza d'Agrò e Sant’Alessio Siculo sono chiamate al voto per decidere il destino della frazione Scifì: rimarrà con Forza d'Agrò o sarà accorpata a S. Alessio? Lo si saprà questa sera, quando, subito dopo la chiusura dei seggi allestiti nei due comuni, si procederà allo spoglio. Gli elettori totali sono 2.440, 1.426 a S. Alessio e 1.014 a Forza d'Agrò. I seggi sono stati allestiti alla scuola elementare di Forza d'Agrò, nei locali della delegazione comunale a Scifì e presso la scuola “Gussio” a S. Alessio. Gli elettori che si recheranno al voto dovranno portare la carta di identità e la tessera elettorale: troveranno una scheda di colore verde con un quesito: “Volete che la frazione di Scifì si distacchi secondo le indicazioni del progetto di nuova delimitazione territoriale?”. Terminate le operazioni di voto, come detto, partirà subito lo scrutinio. Per la validità della consultazione referendaria, sarà necessario che si rechino alle urne la metà più uno degli elettori iscritti nelle liste dei due comuni. Oggi gli uffici elettorali nei due Comuni rimarranno aperti per la richiesta di duplicati delle tessere elettorali da parte di chi le avesse smarrite. Dalle 8,30 alle 12,30 sarà inoltre possibile richiedere il certificato medico per elettori impediti al Poliambulatorio Asp di S. Alessio. La campagna referendaria è stata tenuta esclusivamente dal coordinamento dei comitati favorevoli al “Sì”, mentre i fautori del “No”, che nelle scorse settimane si erano costituiti nel comitato “Uniti con Forza d'Agrò”, hanno preferito la via del silenzio, cambiando quindi rotta e puntando decisamente sull'astensione per evitare il raggiungimento del quorum. Sulla stessa linea gli amministratori di Forza d'Agrò, con in testa il sindaco Fabio Di Cara, da sempre contrario allo scorporo di Scifì. Comportamento stigmatizzato dal coordinamento “UnirSi per crescere”: “Il sindaco sfugge al confronto, sperando che l'assenza di emigranti e villeggianti residenti impedisca il raggiungimento del quorum e la democratica scelta dei propri cittadini. Se così dovesse accadere, si aprirà subito un confronto perché il Comune di Forza d'Agrò risolva subito le problematiche urgenti della frazione e si avvierà una nuova iniziativa referendaria per la fusione dei due comuni”.

Più informazioni: referendum scifì  


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