Giovedì 21 Novembre 2024
Il Cga, a quasi otto mesi dall’udienza, conferma quanto sentenziato per il primo caso


Respinto anche l’ultimo ricorso: Accorinti rimane sindaco di Messina

di Andrea Rifatto | 19/01/2015 | ATTUALITÀ

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Fine della contesa: Renato Accorinti rimane sindaco di Messina. A quasi otto mesi dall’udienza, svoltasi il 28 maggio scorso, è arrivata oggi la sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa sull’ultimo ricorso pendente relativo all’elezione del docente pacifista a sindaco di Messina alle amministrative del 2013. I giudici della prima sezione (Marco Lipari, presidente; Silvia La Guardia, consigliere estensore; Marco Buricelli, Giuseppe Mineo e Alessandro Corbino consiglieri) hanno respinto il ricorso proposto da Eleonora Falduto, Giovanni Smedile e Rita Todaro, rappresentati dall'avv. Silvano Martella, contro il Comune di Messina, non costituitosi in giudizio, e nei confronti di Renato Accorinti, difeso dall'avv. Arturo Merlo, dell’assessorato regionale degli Enti locali e di Felice Calabrò (non costituitosi) volto ad annullare la sentenza del Tar di Catania che nel gennaio 2014 aveva dichiarato inammissibile il ricorso in cui si chiedeva la riapertura dei plichi ed il riconteggio delle schede in alcune sezioni elettorali, che a detta dei ricorrenti avrebbero fatto registrare delle irregolarità tali da condizionare l’esito elettorale. Il candidato del centrosinistra, Felice Calabrò, non risultò infatti eletto al primo turno per soli 59 voti, che resero necessario il ballottaggio che decretò Accorinti primo cittadino di Messina. Il Cga conferma dunque la linea già adottata a novembre, quando era stato respinto il primo ricorso presentato per le stesse motivazioni da Alessia Currò, Giovanna Venuti e Giovanni Cocivera. Accorinti e la sua Giunta potranno dunque governare la città dello Stretto fino al termine del mandato, senza distrazioni derivanti da ulteriori procedimenti giudiziari. "Ringrazio tutte le persone, i cittadini e le cittadine che mi stanno contattando in queste ore - ha commentato a caldo il sindaco -: con la sentenza depositata oggi pomeriggio la questione dei "ricorsi" sembra definitivamente chiusa. Andiamo avanti lavorando con trasparenza, onestà e con tutto il tempo a noi a disposizione, H24 al servizio dei messinesi".

Le motivazioni della sentenza
Nello sentenza il Cga sottolinea come il ricorso avesse fine puramente esplorativo, "tendente cioè a non ottenere una pronuncia in grado di dissipare un’incertezza circa la valutazione giuridica di un fatto ma per conseguire, mediante l’istruttoria processuale, un risultato consistente nella più o meno ampia rinnovazione, in sede giurisdizionale, dello scrutinio dei voti espressi, nella speranza di far affiorare ex post eventuali vizi del voto ipotizzati ex ante o comunque nel rifacimento di operazioni elettorali nella speranza di rinvenire i voti, eventualmente esistenti, occorrenti a conseguire il risultato auspicato". Il ricorso, inoltre, non è stato accompagnato dall’indicazione di quale avrebbe dovuto essere il risultato elettorale corretto, che non viene indicato neppure per le numerose sezioni specificate: l’impugnativa elettorale è stata dunque, secondo i giudici, "congegnata in modo tale da coinvolgere la totalità delle sezioni e dei voti espressi per il sindaco". Le critiche, quindi, sono rimaste "generiche sotto il rilevante profilo della concreta incidenza sul risultato finale": i ricorrenti si sono affidati ad un ragionamento di tipo probabilistico, o meglio alla presunzione che rimettendo in discussione migliaia di voti si potessero rinvenire, nel complesso delle sezioni, quei pochi sufficienti per produrre l’elezione al primo turno di Calabrò. Il tentativo di strumentalizzare carenze o irregolarità più o meno ampie nelle operazioni di scrutinio è stato però spazzato via dal Cga, che ha così respinto il ricorso confermando la sentenza di primo grado, ravvisando, in considerazione della complessità delle questioni giuridiche e fattuali coinvolte, i presupposti per disporre la compensazione tra le parti delle spese del grado di giudizio.

Più informazioni: renato accorinti  


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