Resto al Sud, a Letojanni le chance per fare impresa nella propria terra
di Andrea Rifatto | 10/02/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 10/02/2019 | ATTUALITÀ
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I partecipanti all'incontro
Le opportunità per far nascere nuove imprese nella terra d'origine con il bando Resto al Sud sono state al centro dell’incontro svoltosi ieri pomeriggio nell’aula consiliare di Letojanni su iniziativa dell’Amministrazione comunale. Dopo l’introduzione del vicesindaco con delega alle Politiche giovanili, Antonio Riccobene, che si è detto felice di vedere tanti giovani (quasi 50 i presenti) provenienti da tutto il comprensorio, augurando loro di poter avviare presto un’impresa e consigliando di “tuffarsi” in attività innovative, è stato l'esperto di finanza agevolata Cristoforo Grasso ad illustrare Resto al Sud, che incentiva la nascita di attività guidate da disoccupati tra 18 e 45 anni. Con lui Fabio Di Pietro, welfare planner di Alleanza Assicurazioni di Giardini Naxos, supporter dell'evento. Grasso ha spiegato le opportunità del bando, gestito da Invitalia, che offre la possibilità di ricevere un finanziamento fino a 50mila euro (200mila euro in caso di unione più persone su un progetto comune): dall’individuazione del settore in cui operare, all’importanza di localizzare l’attività nel luogo giusto (“il progetto ha così una marcia in più”) ma soprattutto dall’avere un’esperienza di base, “perché non ci si può improvvisare imprenditori”, l’esperto ha illustrato tutti i passaggi dell’iter (della durata di 4-5 mesi), fornendo indicazioni su come affrontare il colloquio con Invitalia e rispondendo alle tante domande poste dai presenti. “Oggi le opportunità di ottenere contributi a fondo perduto stanno per scomparire – ha evidenziato l'esperto - dunque Resto al sud è un’opportunità vantaggiosa di finanza agevolata che non richiede particolari garanzie personali perché ci sono quelle dello Stato”. Un modo, dunque, per invogliare i giovani a fare impresa senza farsi scoraggiare dalla necessità di avere un capitale di partenza importante. Una delle strade da seguire, come suggerito da Di Pietro, soprattutto nel comprensorio taorminese, è quella di andare oltre il settore dell’accoglienza per sfruttare l’area dei servizi al turismo e della riscoperta del territorio. All’incontro erano presenti anche l’assessore Teresa Rammi, la vicepresidente del Consiglio Francesca Gullotta e i consiglieri Giusy Risini e Giuseppe Curcuruto. Resto al Sud consente di avviare iniziative per produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, fornitura di servizi alle imprese e alle persone, mentre sono escluse dal finanziamento le attività agricole e il commercio. Le spese ammissibili sono quelle per la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, per l’acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e programmi informatici e per le principali voci di spesa utili all’avvio dell’attività. Il finanziamento copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in un contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo e un finanziamento bancario del 65% dell’investimento, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi. L’incentivo è a sportello: le domande vengono quindi esaminate senza graduatorie in base all’ordine cronologico di arrivo. Possono presentare richiesta di finanziamento le società, anche cooperative, le ditte individuali costituite successivamente alla data del 21 giugno 2017, o i team di persone che si costituiscono entro 60 giorni (o 120 se residenti all’estero) dopo l’esito positivo della valutazione. Nel 2018 con Resto al Sud sono nate oltre 2.200 imprese nel Mezzogiorno e sono stati creati più di 8.200 posti di lavoro.