Rete Fognante, nuovo appello ai Comuni: "Siamo in serie A, pagate o sarà retrocessione"
di Andrea Rifatto | 16/10/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 16/10/2023 | ATTUALITÀ
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L'ultima riunione dell'Assemblea consortile
“Abbiamo vinto il campionato e siamo arrivati in serie A, adesso non dobbiamo più retrocedere altrimenti a pagarne le conseguenze in termini economici saranno i cittadini”. Alfredo Elia Mandri, presidente del Consorzio per la Rete Fognante che gestisce gli impianti e il ciclo di depurazione di Taormina, Giardini Naxos, Letojanni e Castelmola, riassume in questa espressione i primi tre mesi di lavoro dalla nuova governance. Intervenuto nel corso della seduta del Consiglio comunale taorminese, il vertice dell’organismo ha relazionato sullo stato di salute del Consorzio e sulle criticità più urgenti da affrontare, lanciando un appello ai Comuni soci: garantite il pagamento delle quote di competenza senza più ritardi nei trasferimenti. “Siamo partiti da un totale di 11,5 milioni di euro di crediti, in particolar modo da Taormina e Giardini Naxos che contribuiscono per l’84% - ha spiegato Elia Mandri - ma abbiamo affrontato subito l’emergenza tecnica e finanziaria e siamo riusciti a raddrizzare il tiro, riducendo le pendenze creditorie a 8,5 milioni, grazie soprattutto ai 2 milioni versati dal Comune di Taormina. Abbiamo trovato debiti fuori bilanci riconosciuti dalla precedente gestione per 5 milioni di euro e abbiamo dovuto far fronte alle transazioni e alle scadenze e parallelamente alla gestione ordinaria, con il pagamento delle bollette dell’energia elettrica e dei costi di smaltimento dei fanghi”. Nota dolente l’assenza di risorse per le manutenzioni, fondamentali soprattutto nel periodo estivo per evitare sversamenti di liquami in mare, ma sono stati comunque racimolati in tempi rapidi circa 100mila euro per un intervento a Mazzeo, necessario per evitare fuoriuscite come avvenuto nell'estate 2022. Il Consorzio ha dovuto affrontare costi elevati rispetto al normale per le forniture elettriche, in quanto era sotto regime di salvaguardia come ente pubblico moroso con un contratto a prezzi maggiorati: “Una situazione che in 28 mesi ci ha portato a spendere 1 milione 267mila euro in più - evidenzia il presidente - soldi bruciati che non hanno prodotto vantaggi, un ‘pizzo’ al fornitore affinché non interrompesse l’erogazione. Abbiamo versato subito ad Enel 802mila euro di arretrati e 179mila euro a titolo di cauzione, l’equivalente di un trimestre, dal 30 settembre saremo fuori dal contratto di salvaguardia e dall’1 dicembre rientreremo nel mercato libero con convezione Consip”. Superata l’estate, per l’ente consortile inizia il periodo più duro da dedicare alle grandi manutenzioni, necessarie negli impianti di sollevamento di Mazzarò e Isola Bella e in altre strutture a Letojanni: nei giorni scorsi gli Uffici hanno trasmesso le perizie per attività di manutenzione, meccaniche e strutturali per circa 600mila euro e si sta lavorando gli atti amministrativi necessari per le procedure di appalto. “Non va dimenticato che l’impianto sud di Giardini Naxos è ancora sotto sequestro dall’autorità giudiziaria - ha concluso Alfredo Elia Mandri - e il primo a rispondere in caso di reati ambientali sono io. C’è ancora tanto da fare, ma non si può arrivare al paradosso che il Consorzio faccia causa ai Comuni soci, sto avviando le procedure per chiudere i decreti ingiuntivi e voltare pagina”.