Rifiuti, 14 sindaci jonici temono l'emergenza. Lo Giudice interroga il Governo all'Ars
di Andrea Rifatto | 17/11/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 17/11/2020 | ATTUALITÀ
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L'Ato gestisce ancora il servizio in 13 comuni jonici
Mancano ormai meno di due settimane al giorno tanto temuto, ossia quel 30 novembre in cui scade la gestione commissariale del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti in 13 comuni della zona jonica, prorogato diverse volte con ordinanza del sindaco metropolitano Cateno De Luca all’Ato Me4, così come terminerà la validità dell’ordinanza sindacale di affidamento del servizio a Giardini Naxos, comune fuoriuscito già da un paio d’anni dall’Ato e dove l'appalto è affidato a una ditta privata. I sindaci dei 14 centri temono che dall’1 dicembre possa esplodere un’emergenza, visto che finora di risposte concrete non ne sono arrivate, neanche dopo l’incontro di un mese fa a Giardini con De Luca e il presidente della Srr Messina Area Metropolitana, Nicola Russo, che è anche commissario dell’Ato Me4. Ieri i sindaci (o loro delegati) dei comuni di Giardini, Letojanni, Castelmola, Forza d’Agrò, Gaggi, Gallodoro, Mandanici, Mongiuffi Melia, Pagliara, Savoca, Sant’Alessio e Scaletta (assenti Antillo e Itala) si sono incontrati nell’aula consiliare di Letojanni per discutere della problematica, dovuta ai fortissimi ritardi dell’Urega di Messina nell’aggiudicare gli appalti dei cinque lotti della gara bandita oltre un anno fa dalla Srr, e hanno stilato un documento da indirizzare al presidente della Regione Nello Musumeci, all’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità Alberto Pierobon, al dirigente generale del Dipartimento Acqua e Rifiuti, al sindaco metropolitano Cateno De Luca e per conoscenza al prefetto, nel quale è stato fatto presente come “l’unica strada percorribile, per evitare lo stop alla raccolta, sia quella di avvalersi dei poteri concessi dall’articolo 191 del Codice dell’Ambiente, che al comma 4 prevede che la proroga può essere concessa dal presidente della Regione di intesa con il Ministero dell’Ambiente”. I sindaci hanno quindi chiesto a Musumeci "un autorevole intervento presso gli organismi ministeriali affinché nelle more dell’individuazione del nuovo soggetto gestore e al fine di evitare l’interruzione di pubblico servizio, possa essere predisposta la prosecuzione della gestione commissariale dell’Ato Me4 in liquidazione attraverso la nomina di un commissario straordinario in nome e per conto dei Comuni, in deroga alla legge regionale 9/2010". La lettera è rimasta però in stand-by e non è stata inviata, in quanto dopo interlocuzioni con la Presidenza della Regione è emerso come secondo lo staff di Musumeci l’ordinanza del sindaco metropolitano Cateno De Luca possa essere prorogata per 24 mesi e non 18 e dunque vi sarebbero altri sei mesi in cui rimarrebbe in piedi la gestione dell’Ato Me4. In ogni caso si attendono ulteriori sviluppi, anche se i giorni passano e il 30 novembre è ormai vicino. Ieri i sindaci hanno manifestato tutta la loro preoccupazione sull’impossibilità a poter proseguire il servizio in maniera frammentata a partire dall’1 dicembre, vista la disomogeneità dei diversi territori rappresentati che ha fino ad oggi dimostrato come la continuità del servizio possa essere garantita solo in maniera unitaria e con ampie economie di scala. Inoltre è stata evidenziata la difficoltà, visto il ristretto periodo rimasto, a poter garantire il servizio con procedure di gara ad evidenza pubblica. Se tra De Luca e Musumeci, in quello che pare si stia trasformando in un rimpallo di competenze, non dovesse essere trovata la soluzione, l’unica strada per i sindaci sarebbe quella di emanare singole ordinanze per affidare in via urgente la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a ditte private incaricare in via diretta. Oggi è intervenuto anche il deputato regionale Danilo Lo Giudice, che ha presentato un’interrogazione urgente a risposta scritta all’Assemblea regionale siciliana, indirizzata al presidente Musumeci, all’assessore regionale dell’Energia Alberto Pierobon e all’Assessore alle Autonomie locali Bernardette Grasso. “L’ordinanza contingibile e urgente del sindaco della Città Metropolitana di Messina ha scadenza 30 novembre e non è più prorogabile in quanto si è raggiunto il termine massimo di 18 mesi ed è indispensabile garantire la continuità dei servizi dal prossimo 1 dicembre - scrive Lo Giudice - il periodo residuale rimasto risulta essere estremamente breve a poter garantire altresì il servizio con procedure previste dal vigente codice dei contratti e tale situazione si è determinata per effetto delle mancate aggiudicazioni da parte dell’Urega dei differenti lotti di gara, le cui procedure sono iniziate 13 mesi fa e che ad oggi non è possibile procedere con ulteriori proroghe”. Il parlamentare interroga quindi per sapere “se, al fine di evitare il pregiudizio alla garanzia della continuità dei servizi, è stata considerata la possibilità di avvalersi delle condizioni di cui all’art.191 del D. Lgs. 152/2006 il quale al comma 4 prevede che la proroga può essere concessa dal Presidente della Regione Siciliana di intesa con il Ministero dell’Ambiente; se è stata avviata l’interlocuzione con il ministero dell’Ambiente ed eventualmente quali sono le risultanze di tale interlocuzione al fine di non penalizzare gli enti territoriali che si trovano in grave difficolta e con tempi ormai ristretti; se, nelle more dell’individuazione del nuovo soggetto gestore, è prevedibile la prosecuzione della gestione commissariale presso l’Ato Me 4 al fine di evitare l’interruzione di pubblico servizio e se è stata sollecitata l’Urega competente al fine di accelerare le procedure di gara e concludere definitivamente questa gestione in proroga”.