Rifiuti, Ato Me4 sommerso dai debiti: "Ho chiesto di commissariare i Comuni"
di Andrea Rifatto | 09/11/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 09/11/2018 | ATTUALITÀ
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Il commissario Francesco Mannone
“Vorrei dare un aiuto a questo territorio e offrire i servizi nel migliore modo possibile ma così sono con le mani legate e la situazione è divenuta ormai insostenibile. Per questo ho chiesto all’Assessorato dell’Energia e dei Servizi di Pubblica utilità di procedere con nomina dei commissari ad acta per il recupero delle somme dovute dai Comuni e all’Assessorato Autonomie locali di verificare eventuali rettifiche delle aliquote Tari adottate dai Comuni in considerazione dell’entità dei crediti di Ato Me4, perché non è possibile che i cittadini pagino la tassa rifiuti e questi soldi non vengano girati a noi”. Il commissario dell’Ato Me4, Francesco Mannone, ha lanciato l’ultimatum ai Comuni che dipendono dalla società d’ambito in liquidazione per quanto riguarda i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e vista la mole di debiti ha inviato una nuova diffida ai sindaci, specificando che le attività rischiano un imminente stop vista la carenza di liquidità necessaria a garantire lo svolgimento delle attività. “In virtù dei mancati pagamenti e di un pignoramento, questa azienda non sarà nelle condizioni di continuare a garantire i servizi – scrive Mannone – e la gestione commissariale declina qualsiasi responsabilità sia di natura igienico-sanitaria che ambientale derivante dalla sospensione e/o ritardo del servizio di raccolta e spazzamento e delle gestione integrata dei rifiuti, imputabile esclusivamente ai Comuni inadempienti nei pagamenti”. La missiva è stata inviata anche alla Regione, al Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti e alla Procura della Corte dei conti Siciliana. Il credito vantato dall’Ato Me4 ammonta a 6 milioni 334mila euro: “Abbiamo enormi difficoltà a pagare gli stipendi dei lavoratori, a garantire il saldo delle fatture delle officine per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi e la fornitura del carburante – prosegue il commissario – e un distributore ci ha già diffidato che se non saranno pagate le fatture pregresse, dal 15 novembre non continuerà a rifornire i camion”. A ciò si aggiunge un atto di pignoramento presso terzi notificato da Riscossione Sicilia per il mancato pagamento di cartelle esattoriali per 6 milioni di euro. Una crisi di liquidità che non fa altro che generare disservizi con ovvie ripercussioni sul servizio.