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La Regione imponeva il trasporto fuori per chi non raggiunge il 30% di differenziata


Rifiuti e decadenza dei sindaci, il Tar sospende l’ordinanza di Musumeci

di Redazione | 25/07/2018 | ATTUALITÀ

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Il Tar di Palermo ha accolto oggi il ricorso presentato dei sindaci di Palermo e Catania, Leoluca Orlando e Salvo Pogliese e ha sospeso la validità dell’ordinanza emanata a giugno dal governatore Nello Musumeci limitatamente alla parte che stabiliva la decadenza delle amministrazioni comunali qualora non fosse avvenuta la stipula di contratti per l'invio fuori dal territorio regionale dei rifiuti indifferenziati "eccedenti" frutto della scarsa o mancata raccolta differenziata, al di sotto del 30%. L'ordinanza aveva individuato nel 31 luglio il termine ultimo entro cui fornire i contratti con una delle quattro società che avevano risposto al bando della Regione. I sindaci avrebbero dovuto fornire la documentazione al Dipartimento regionale Acqua e rifiuti, pena la decadenza. La sospensiva decisa dal Tribunale amministrativo regionale congela la situazione in attesa del giudizio di merito. Nella zona jonica erano a rischio decadenza, in base ai dati della differenziata del mese di maggio, le amministrazioni di Alì, Alì Terme, Casalvecchio, Castelmola, Fiumedinisi, Forza d'Agrò, Francavilla, Furci, Gallodoro, Giardini, Graniti, Letojanni, Malvagna, Mojo Alcantara, Mongiuffi Melia, , Motta Camastra, Nizza, Pagliara e  Taormina.

Secondo il Tar dalla parziale sospensione dell’ordinanza solo nella parte riguardante la decadenza dei sindaci “non sembra possa derivare alcun serio inconveniente per l’amministrazione regionale, che anzi potrà fruire di un certo lasso di tempo per sollecitare i comuni interessati ad attuare, in concreto, l'imprescindibile principio di "leale collaborazione" con la Regione per una definitiva soluzione dell'ultradecennale situazione di emergenza legata allo smaltimento dei rifiuti; nel medesimo lasso di tempo, l’amministrazione regionale ben potrà, tramite i nominandi commissari, disporre tutte le misure ritenute più appropriate per realizzare, in sostituzione dei comuni inadempienti, gli obiettivi perseguiti dall'ordinanza impugnata”. Secondo i giudici, “viceversa, la prevista decadenza degli organi comunali potrebbe, verosimilmente, determinare una gravissima situazione di conflitto istituzionale ed amministrativo tale da pregiudicare, comunque, il raggiungimento di quegli stessi obiettivi ragionevolmente e legittimamente perseguiti dall'ordinanza impugnata».

La sospensione disposta dal presidente del Tar Sicilia dell’ordinanza del Dipartimento Rifiuti che prevedeva la decadenza dei sindaci, conferma la necessità - più volte ribadita anche dall’Anci - di un reale cambiamento della politica regionale in tema di rifiuti dopo anni di disattenzione e assenza di impiantistica che hanno generato una situazione di calamità istituzionale". Lo ha detto il presidente dell’AnciSicilia, Leoluca Orlando, a margine dell’incontro Anci Giovani, svoltosi questa mattina a Villa Niscemi, commentando la decisione del Tribunale amministrativo di accogliere il ricorso contro l'ordinanza del Commissario per l’emergenza rifiuti in cui si paventava la decadenza dei sindaci nel caso di mancato affidamento a soggetti privati terzi di alcuni dei servizi legati allo smaltimento dei rifiuti entro il prossimo 31 luglio. “Resta, ovviamente, l'impegno di tutte le amministrazioni comunali – ha concluso Orlando – a promuovere la raccolta differenziata e a contribuire ad una reale collaborazione istituzionale con la Regione ancora purtroppo condizionata da pluriennale disattenzione e confusione”. 


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