Giovedì 21 Novembre 2024
Spazzatura e scarti speciali, perfino lapidi cimiteriali, riversati fin dentro l'acqua


Rifiuti gettati nel torrente tra S. Teresa e Savoca, una vergogna che continua - FOTO

di Andrea Rifatto | 25/03/2021 | ATTUALITÀ

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I rifiuti scaricati nel torrente

Una vergogna in mezzo alla natura, uno scempio ambientale che continua a inquinare e distruggere il nostro territorio. È la situazione che persiste lungo la sponda destra del torrente Savoca che divide Santa Teresa di Riva e Furci Siculo, ai margini della Strada provinciale 23 che collega con la frazione Misserio. Allaltezza della località Rapone, al confine tra il territorio santateresino e quello savocese, percorrendo una stradina sterrata dalla Sp 23 verso il torrente si giunge ad uno slargo sullargine del corso dacqua che da tempo è stato trasformato in discarica abusiva, dove viene sversato di tutto e soprattutto rifiuti speciali: inerti da demolizioni edili, guaine bituminose, mobili, elettrodomestici, materassi, pezzi di automobili, residui della lavorazione del legno, spazzatura in genere e perfino lapidi cimiteriali in frantumi, gettate in mezzo agli inerti. Scarti che vengono scaricati con gli autocarri anche sullargine del torrente Savoca e scivolano nel letto del torrente, a pochi centimetri dallacqua con il rischio di inquinare le falde acquifere della zona, che alimentano diversi pozzi utilizzati anche per alimentare gli acquedotti comunali. Una discarica abusiva creata nel tempo da quanti preferiscono sbarazzarsi in modo illecito dei propri rifiuti anziché smaltirli nelle discariche autorizzate come prevede la legge, risparmiando quindi sui costi ma facendo pagare il loro gesto criminale a caro prezzo alla collettività. La zona in passato è stata in qualche modo ripulita ma va bonificata definitivamente per evitare ulteriori conseguenze ed è necessario incrementare i controlli per beccare e sanzionare chi pensa di farla franca, con telecamere e fototrappole che possono rappresentare un buon deterrente contro questi incivili. I Comuni interessati dovrebbero in ogni caso chiudere gli accessi al torrente, come chiesto nei mesi scorsi dall’Autorità di bacino, realizzando degli sbarramenti superabili solo da quanti hanno la necessità di raggiungere la propria attività agricola oppure linsediamento lavorativo o labitazione, autorizzando quindi solo chi ha un reale interesse in modo da evitare che chiunque possa scaricare rifiuti e creare minidiscariche, senza contare che compete ai sindaci, quali ufficiali di Governo, la vigilanza sulla sicurezza e ladozione di provvedimenti contingibili e urgenti per prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità dei cittadini.



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