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Rischiava di morire per le vie di Santa Teresa, nominato un amministratore di sostegno
di Andrea Rifatto | 17/12/2021 | ATTUALITÀ
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L'uomo ha vagato per settimane in strada
C’è una svolta nel caso di Giuseppe, l’“invisibile” di 61 anni di Santa Teresa di Riva (al quale abbiamo dato un nome di fantasia per tutelarlo) che per settimane ha vagabondato al centro del paese, quasi sempre in stato di ebbrezza per l’abuso di alcol, rifiutando di curarsi e farsi aiutare e rischiando di morire visto il peggioramento delle sue condizioni di salute. Adesso è intervenuto il Tribunale di Messina, che dopo le informative dei Carabinieri e le relazioni dei Servizi Sociali del Comune, ha nominato un amministratore di sostegno a tempo indeterminato che dovrà occuparsi della cura dell’uomo con soddisfazione dei primari interessi di mantenimento, abitazione e cure mediche nonché dei suoi interessi patrimoniali. Il provvedimento è stato firmato dal giudice tutelare Corrado Bonanzinga della Prima Sezione civile, su richiesta del pubblico ministero, e la figura scelta è l’avvocato Maria Pia D’Arrigo di Roccalumera, “atteso che la madre non è in condizione di fornire alcun aiuto essendo lei stessa bisognosa di assistenza, tanto che è stata ricoverata in una casa di riposo - scrive il giudice - mentre i fratelli, non meglio identificati negli atti di causa, non hanno potuto o voluto intervenire benché la situazione di difficoltà del loro congiunto fosse a loro ben nota e, comunque, emerge che vi è tra le parti una conflittualità che ostacolerebbe inevitabilmente lo svolgimento dell’incarico”. Decisivi per arrivare alla nomina dell’amministratore di sostegno sono stati i documenti prodotti dalla Stazione Carabinieri di Santa Teresa e dall’assistente sociale Anna Balsamà, che hanno segnalato “l’urgente necessità di un intervento a tutela dell’uomo, che appariva incapace di gestirsi autonomamente a causa di una sistematica alterazione psicofisica dovuta all’uso smodato ed incontrollato di sostanze alcoliche”, evidenziando “una palese instabilità mentale con il concreto pericolo di un epilogo tragico, anche in considerazione del fatto che l’interessato non aveva più assunto la terapia insulinica necessaria per la cura di una grave forma di diabete da cui era affetto”. Attualmente Giuseppe si trova ricoverato all’ospedale di Taormina dopo un accertamento sanitario obbligatorio disposto dal sindaco il 29 novembre e l’auspicio è che una volta dimesso possa convincersi ad entrare in una comunità alloggio per intraprendere volontariamente un percorso di riabilitazione, come avvenuto nei mesi scorsi prima che si allontanasse dalla struttura “Il Tulipano” di Sant’Agata Militello. La necessità della nomina di un amministratore di sostegno e l’urgenza di un intervento di tutela sono emersi soprattutto dal fatto che Giuseppe non solo appare incapace di provvedere autonomamente alle proprie fondamentali esigenze di vita, ma non può neppure organizzare ed attuare gli interventi necessari per migliorare la propria situazione personale. L’avvocato D’Arrigo presterà giuramento lunedì davanti al giudice, mentre il pubblico ministero, il 61enne e i fratelli dovranno comparire all’udienza del 13 gennaio.