Rischio "zona rossa”, l'Asp sollecita 21 sindaci messinesi ad incentivare le vaccinazioni
04/10/2021 | ATTUALITÀ
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il commissario straordinario Bernardo Alagna
“Ci sono 21 comuni del messinese che rischiano di diventare zona rossa, se entro il 15 ottobre non avranno raggiunto l’obiettivo minimo fissato dal commissario nazionale per l'emergenza Covid 19 generale Francesco Paolo Figliuolo del 75% di immunizzazioni. Si tratta dei comuni di Giardini Naxos (58,1%), Santa Teresa Riva (59,7%), Sant'Alessio Siculo (60,6%), Savoca (54,2%), Scaletta Zanclea (53,9%), Itala (51,3%), Gaggi (54,3%), Furci Siculo (61,4%), Fiumedinisi (42,4%), Castelmola (55,8%), Casalvecchio Siculo (65,1%), Alì Terme (58,1%), Alì (45,5%), Furnari (59,5%), Valdina (59,6%), Tortorici (55,5%), Rometta (61,7%), San Filippo del Mela (60,3%), Pace del Mela (60,5%), Lipari (60,6%) e Leni (61,1%). Ho inviato una lettera ai sindaci di questi comuni per invitarli a portare avanti insieme all'Ufficio emergenza Covid 19 e all'Asp di Messina tutte le iniziative possibili, oltre a quelle già in atto, per incentivare le vaccinazioni”. A dirlo il commissario straordinario dell'Asp di Messina, Bernardo Alagna, ricordando che “la data del 15 ottobre non è, infatti, solo la data dell’entrata in vigore del green pass obbligatorio sul posto di lavoro, ma anche quella in cui la Regione valuterà provincia per provincia il raggiungimento del target minimo del 75 percento”. Le comunità dei questi 21 comuni hanno un tasso di persone vaccinate estremamente basso, tra il 50 ed il 60% ed al di sotto della media regionale che è al di sopra del 78%, e tale condizione determina un amento della possibilità che questi centri dopo il 15 ottobre possano essere definiti come “zone ad alto rischio”, con pesanti ripercussioni per la salute pubblica e anche con ricadute sulle attività economiche locali. “Invitiamo pertanto le rispettive comunità ad una più ampia partecipazione alla campagna vaccinale - prosegue Alagna - e ritengo che in questi comuni sia necessario uno sforzo maggiore, anche perché le conseguenze gravi sarebbero non solo per lavoratori, ma anche per il tessuto produttivo dei territori viste le conseguenze che la zona rossa comporta. Auspico, dunque, che nei prossimi dieci giorni le persone che ancora oggi hanno timore del vaccino si rendano conto della necessità di effettuare la vaccinazione - conclude il commissario straordinario dell’Asp - per la loro salute, per quella degli altri cittadini e per non incorrere in sanzioni che potrebbero, oltremodo, danneggiare i loro territori".