"Rivalutare il territorio jonico sulla strada di Tusa": l'appello di Archeoclub a Samonà
di Redazione | 06/06/2020 | ATTUALITÀ
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L'assessore regionale Alberto Samonà
Un appello per proseguire sulla strada del suo predecessore Sebastiano Tusa, che stava dedicando particolare attenzione alla zona jonica. Lo ha lanciato Archeoclub Area Jonica, consegnando una lettera a firma del presidente Filippo Brianni al neo assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, in visita nei giorni scorsi a Furci Siculo. “Come associazione abbiamo vissuto con estremo disagio le vicende che hanno portato alla sua nomina, soprattutto per le dinamiche che l’hanno generata - esordisce Archeoclub - oggettivamente distanti da criteri che riteniamo opportuni quando si discute del settore più importante della regione, soprattutto dopo gli input positivi che erano pervenuti negli ultimi anni dall’Assessorato che Lei ha il privilegio di guidare. Intendiamo dare seguito a quegli input, in termini di valori di riferimento, e speriamo lo continuino a fare anche i segmenti assessoriali in termini di valorizzazione delle competenze, modalità di gestione, programmazione, utilizzo degli strumenti politici come mezzo per la tutela delle risorse culturali e non viceversa - scrive Brianni - e le chiediamo estrema attenzione anzitutto per il Parco di Naxos, diventato con le gestioni Greco e Tigano uno snodo di cultura ed economia essenziale anche per questa porzione di territorio, che attrae sui poli centrali di Naxos e Taormina anche la Valle Alcantara, con Francavilla di Sicilia, e la Valle d’Agrò, con l’inserimento nel suo circuito – proprio grazie al lavoro di Tusa, del presidente Nello Musumeci, dell’on. Carmelo Briguglio e del sindaco Marco Saetti - del monastero dei Santi Pietro e Paolo di Casalvecchio Siculo, per decenni sottovalutato malgrado rappresenti un monumento emblematico dell’identità siciliana, in grado di dare nuova vita ed armonizzare bizantini, arabi e normanni, ad ulteriore dimostrazione, qualora fosse necessario, che l’identità si edifica sulla condivisione delle diversità, non sull’esaltazione etnica o addirittura razziale, in qualunque forma la si declini, com’è purtroppo avvenuto in un triste passato, bocciato dalla storia e che non può più – è perfino superfluo dirlo - conciliarsi con i nostri valori costituzionali”. Archeoclub ha spiegato all’assessore Samonà come l’abbazia d’Agrò sia un bene unico in Europa per le sue caratteristiche di architettura religiosa, latino e bizantina insieme e che nel 2009 l’Osservatorio dei Beni Culturali dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche e Peloritane ha chiesto all’Assessorato che la promuovesse quale monumento Unesco, mentre negli anni successivi il medesimo riconoscimento è stato assegnato al percorso arabo-normanno palermitano senza che sia stato attenzionato questo bene, le cui caratteristiche lo rendono l’esaltazione massima dell’architettura siciliana che si nutre degli spunti arabi, normanni e nel caso specifico anche e soprattutto basiliani. “Non le vogliamo dire cosa si è fatto a San Pietro e Paolo, lo riserviamo ad un incontro più dettagliato, ma ci preme evidenziarle cosa va fatto: va terminato il museo interattivo, va recuperata l’antica biblioteca, va soprattutto reso fruibile, accogliente e raggiungibile il sito. Interventi che grazie al Comune e al Parco di Naxos sono già stati avviati e condotti in porto”. Il presidente di Archeoclub ha poi fatto presente come si sia dato corso ad un lavoro intenso di ricerca sulle potenzialità delle strutture museali in un’ottica nuova: “A Sant’Alessio si era programmato di realizzare un museo in grado di proiettare ‘in diretta’ le immagini di un relitto di nave romana; a Furci Archeoclub ha avuto la possibilità e l’onore di contribuire alla nascita del Museo del Mare, che merita un remake tecnologico ed espositivo; a Roccalumera abbiamo il privilegio di avere un Parco Letterario dedicato al Nobel Salvatore Quasimodo; a Itala, Mandanici, Casalvecchio e Forza d’Agrò esempi di architettura monastica, basiliana ed agostiniana con rilevanti potenzialità e poi Savoca, uno dei borghi più belli d’Italia, legato alla cultura cinematografica ed all’arte dell’acciaio con l’artista Nino Ucchino”. Collaborazione è stata chiesta anche per valorizzare la riscoperta di borghi come Antillo, Limina, Roccafiorita e indirizzare una parte dei flussi di turismo balneare verso forme di turismo “slow” fondate su bellezza, cultura, enogastronomia e religione. “Vi è tutto un movimento di associazioni che su questo territorio intende puntare sulle tematiche culturali, dai ‘beni’ veri e propri ai talenti artistici - ha concluso Brianni - un fermento in grande e felice evoluzione che era riuscito finalmente ad avviare un filo di dialogo con le strutture assessoriali, in passato non sempre presenti. Riteniamo che questo filo non vada solo rafforzato, ma trasformato in solida rete”.