Roccafiorita, appaltati i lavori per fermare il dissesto del paese: ditta estratta a sorte
di Andrea Rifatto | 11/04/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 11/04/2023 | ATTUALITÀ
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La zona di via Croce è soggetta da anni a cedimenti del terreno
A decidere chi sarà ad occuparsi delle opere di consolidamento del centro abitato di Roccafiorita è stata la sorte, perchè al termine della gara d’appalto da 1,2 milioni di euro, alla quale hanno partecipato 238 imprese (due sono state escluse), a piazzarsi al primo posto sono state in due, la “Cruschina Costruzioni Srl” e la “Geraci Giuseppe Costruzioni Srl”, entrambe di Mussomeli, che hanno offerto un ribasso del 31,1889%. Ad individuare il concorrente aggiudicatario è stato così il sorteggio, effettuato a Palermo nella sede della Struttura commissariale contro il dissesto idrogeologico, ed ad essere estratto è stato il bussolotto con il nome della “Cruschina Costruzioni”. All’impresa nissena va l’appalto da 1 milione 218mila 031 euro e in virtù del ribasso l’importo di aggiudicazione è di 838mila 140 euro. Le opere sono state finanziate dalla Regione con un 1 milione 500mila euro destinati al consolidamento di contrada Valanghe-Paolazzo, a salvaguardia dell’abitato e della Sp 12 nella parte bassa del paese, una zona contraddistinta dalle sigle R4 e P4, le più alte classificazioni di rischio e di pericolo, soggetta a cedimenti del terreno da bloccare per evitare lo scivolamento del quartiere Croce. Un iter che giunge al termine dopo quindici anni di attesa, durante i quali nel 2015 il progetto è stato inserito nel Patto per il Sud. Per porre rimedio ai cedimenti e agli avvallamenti del terreno, ancora ben visibili sia in via Fontana Nuova che in via Benedetto Croce, occorrerà ridurre il rischio geomorfologico e frenare le azioni di spinta esercitate dai terreni situati a monte. Il progetto esecutivo redatto dall’ingegnere Antonio Chillemi, professionista esterno incaricato dal Comune, prevede tre paratie di pali di lunghezza variabile e una serie di gabbionate metalliche alte due metri per la stabilizzazione dei terrazzamenti, la costruzione di un muro a mensola e in cemento armato per un’estensione di circa 60 metri e un’altezza di oltre due metri, una serie di interventi complementari per la sistemazione delle pavimentazioni dei tratti di strada che presentano lesioni e fessurazioni, il rifacimento di marciapiedi e ringhiere, il ripristino dell’impianto di raccolta acque, la sostituzione delle tubazioni e il rifacimento dei pozzetti. In questi anni i movimenti franosi, tuttora attivi, hanno messo a repentaglio la sicurezza degli abitanti e i danni maggiori hanno interessato fabbricati e infrastrutture ma anche alcune arterie viarie, con limitazioni al traffico veicolare che hanno provocato numerosi disagi all'utenza.