Roccalumera, disciplinati gli orari di locali e musica per far convivere movida e riposo
di Redazione | 29/07/2022 | ATTUALITÀ
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Sanzioni in caso di mancato rispetto delle regole
Promuovere l’imprenditoria turistica, ricettiva e commerciale per valorizzare il paese, tenendo allo stesso tempo sotto controllo l’inquinamento acustico per garantire la quiete pubblica e il riposo delle persone. Sono i due obiettivi che l’Amministrazione comunale di Roccalumera vuole raggiungere in questo periodo estivo cercando di bilanciare le esigenze dei pubblici esercizi, come bar, pizzerie, ristoranti, stabilimenti balneari, e quelle di residenti e villeggianti. Proprio per questo il sindaco Gaetano Argiroffi ha firmato un’ordinanza per disciplinare gli orari di apertura e chiusura delle attività, ma soprattutto fissare le fasce orarie per le emissioni sonore, prevedendo anche possibili deroghe considerata l’alta stagione. Il provvedimento consente ai gestori dei pubblici esercizi di derogare agli orari di apertura fino al 30 settembre, per consentire alla numerosa clientela di accedere; gli apparecchi acustici non devono recare disturbo al riposo e alle normali occupazioni delle persone che dimorano nelle abitazioni circostanti e dunque le emissioni sono consentite dalle 18 all’1, da lunedì a domenica: l’orario può essere prorogato, su richiesta dell'esercente, fino alle 3 di notte in caso di particolari eventi, fermo restando il possesso delle autorizzazioni previste dalla legge. Il sindaco ha ordinato soprattutto ai gestori degli stabilimenti balneari presenti sulla spiaggia di Roccalumera di assicurare l’adozione di ogni utile accorgimento affinché venga garantito, soprattutto nelle ore notturne, il rispetto delle basilari regole di una civica convivenza e di una buona educazione riguardo alle emissioni sonore prodotte da apparecchi acustici di ogni genere, non superando il limite di 50 decibel. Previste sanzioni da 25 a 500 euro e nel caso di due violazioni consecutive la sospensione dell’attività per tre giorni, che salgono a cinque alla terza infrazione.