Giovedì 21 Novembre 2024
L'ex responsabile dell'Area Finanziaria replica all'ex esperto su rendiconti e disavanzi


Roccalumera e lo scontro sui conti, Scala a Saitta: "I numeri parlano chiaro, no falsità"

di Andrea Rifatto | 25/09/2023 | ATTUALITÀ

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L'ex responsabile finanziario Luciano Scala

Tirato in ballo dall’ex esperto Carmelo Saitta, che l’ha definito “suggeritore della minoranza risentito dal suo accantonamento professionale”, l’ex dirigente (fino al 2019) dell’Area Finanziaria del Comune di Roccalumera, Luciano Scala, in pensione da due anni, è intervenuto sulla vicenda del disavanzo da 5 milioni di euro denunciato dall’opposizione, che ha evidenziato come le soluzioni da lui proposte in passato fossero corrette per una ottimale gestione contabile. “Le argomentazioni di Saitta sono pretestuose e prive di verità e fondamento - esordisce Scala - oltre che fumose, poco coerenti e improntate solo a distogliere l’attenzione dalle vere responsabilità. Farebbe bene a tacere, poiché tutti hanno la capacità di discernere la concretezza dalla fumosità. Se i consuntivi chiudono in disavanzo, solo il 2022 ne riporta uno maggiore di 3,5 milioni circa e giustamente la nuova Amministrazione ha fatto emergere le problematiche relative agli accantonamenti dei fondi crediti, contenzioso, anticipazione, passività potenziali, che rispetto al 2021 riscontrano aumenti considerevoli. Quella di Saitta sono farneticazioni contabili, dal momento che se si stanziano dei fondi di accantonamento e non si monitorano, gli andamenti accertamenti-impegni possono portare a un disavanzo, proprio come è avvenuto. E non ero certo io a dover monitorare la situazione”. L’ex dipendente evidenzia come il Fondo crediti di dubbia esigibilità sia raddoppiato dal 2020 arrivando a 6,5 milioni circa nel 2022, per via delle basse riscossioni tra 2019 e 2022, con l’aumento della massa dei residui attivi da incassare. 

“Con il Fondo crediti si è toccata una pagina buia del Comune di Roccalumera - aggiunge Luciano Scala - mi si chiedeva di ridurlo per importi consistenti mentre la norma dava precise indicazioni ed ecco dimostrato dal rendiconto 2022 perchè allora non si poteva: prima bisognava attendere i risultati di svolta annunciati con enfasi alla mia uscita e mai realizzati”. L’ex responsabile cita poi le risultanze deliberate nel quadro degli equilibri dei consuntivi degli anni scorsi, ricordando che nel 2018 (ultimo rendiconto a sua firma) il consuntivo si è chiuso con un +767mila 845 euro, nel 2019 non è stato pubblicato sul sito istituzionale, nel 2020 -147mila 688 euro (importo conseguito con applicazione di avanzo non tale per 214mila 038 euro pari all’importo delle restituzione delle anticipazioni alla Regione non risultanti nella parte spesa importo che doveva essere di -361mila 727 euro), nel 2021 -578mila 515 euro e nel 2022 -1 milione 345mila 105 euro.  “I numeri con segno negativo indicano disavanzi - ricorda Scala - sono freddi ed impietosi a differenza delle parole che possono essere artefatte per i propri tornaconti”. Secondo Scala adesso stanziando in entrata il recupero evasione effettivo, attuato con accertamenti esecutivi, e nella parte uscita il fondo per i mancati incassi, si riconduce il bilancio alla realtà. “In quanto al mio accantonamento professionale - conclude - mi sono dimesso su mia decisione per far cessare le pressioni insistenti per fare quello che la normativa non mi consentiva e far cessare le prevaricazioni perpetrate”.


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