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Roccalumera, fondi all'associazione della dipendente: l'Amministrazione ignora le regole
di Andrea Rifatto | 11/01/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 11/01/2021 | ATTUALITÀ
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Vicesindaco e dipendente hanno partecipato all'atto
“Il dipendente si astiene dal partecipare all'adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri […] ovvero di enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti di cui sia amministratore o gerente o dirigente e si astiene in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza”. È quanto prevede l’articolo 7 del Dpr. 62/2013, il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici. A Roccalumera, però, questa norma deve essere sfuggita durante l’approvazione della delibera di Giunta n. 170 del 22 dicembre scorso, adottata su proposta dal vicesindaco Miriam Asmundo, con la quale è stato assegnato un contributo da 2mila euro all’associazione “Friends of Europe Roccalumera”, presieduta da Angelica Caspanello. Come abbiamo riferito nei giorni scorsi, la stessa presidente oltre ad essere dipendente comunale responsabile dell’Ufficio Servizi sociali, risulta infatti anche la responsabile del procedimento della delibera in questione e dunque avrebbe dovuto astenersi nel partecipare alla redazione dell’atto per non incorrere nella violazione del Codice, sanzionabile dal segretario comunale, e quantomeno per ragioni di opportunità. Sull’argomento si registra la replica dell’Amministrazione comunale, affidata ad una nota firmata dal vicesindaco Miriam Asmundo, secondo la quale non vi sono violazioni: “Voglio rassicurare chi, in questi giorni che stanno mettendo a dura prova il nostro territorio per via della pandemia in corso, si preoccupa dell’operato del Comune di Roccalumera dubitando addirittura della legittimità di atti posti in essere dagli uffici e dalla Giunta municipale - si legge nella replica - e ci saremmo aspettati un plauso, un articolo di incoraggiamento per il gruppo informale di giovani denominato ‘Associazione Friends of Europe Roccalumera’ che dal 2012 opera a stretto contatto con il Comune, molto apprezzato a livello regionale e internazionale”. Evidentemente al vicesindaco sfugge che compito della stampa è anche quello di verificare l’operato della Pubblica Amministrazione e che non è stata messa in dubbio la legittimità della delibera (comunque impugnabile al Tar o annullabile in autotutela) né l’operato dell’associazione, ma semmai la posizione in questo caso della presidente-dipendente, che proprio per evitare ombre sul sodalizio che presiede sarebbe stato più opportuno fosse sostituita come responsabile del procedimento. Il vicesindaco di Roccalumera prosegue poi elogiando le attività svolte dall’associazione in questi anni, “un gruppo giovanile, molto apprezzato a livello regionale e internazionale, composto da giovani che hanno maturato esperienze importanti per la loro crescita professionale e che, dopo anni, a conclusione dei loro percorsi formativi, mettono a disposizione le loro conoscenze e competenze a favore del nostro territorio al fine di sensibilizzare i giovani circa le opportunità di crescita offerte dall’Ue. Numerose le azioni posti in essere da questi giovani, coordinati dalla dott.ssa Angelica Caspanello, incaricata con determinazione sindacale, nella qualità di funzionario amministrativo responsabile, tra l’altro esperta in progettazione, politiche europee e giovanili”. Nessuno ha messo in dubbio l’operato del sodalizio, sicuramente meritorio. Poi aggiunge che non vi è stata “nessuna violazione dell’art. 7 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, nessuna impiegata ha curato l’iter per dare il contributo alla sua associazione, l’articolo in questione non riporta le giuste informazioni, anzi tende a ledere la serietà professionale di una nostra dipendente”, salvo poi specificare che “la dott.ssa Angelica Caspanello è il funzionario che ha espletato una procedura istruita nel rispetto della normativa e la direttiva della Giunta municipale vuole essere segno di incoraggiamento per i nostri giovani che vogliono scommettere sul loro futuro e che non meritano sicuramente articoli scritti in maniera superficiale”. Di superficiale, fin qui, ci risulta il comportamento adottato nell’istruire la delibera, visto che oltre alla violazione dell’articolo 7 del Dpr. 62/2013 emerge anche quella dell’articolo 6bis della Legge 241/1990 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo) che stabilisce come “il responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti ad adottare i pareri, le valutazioni tecniche, gli atti endoprocedimentali e il provvedimento finale devono astenersi in caso di conflitto di interessi, segnalando ogni situazione di conflitto, anche potenziale”. Più chiaro di così...