Roccalumera, i tecnici battono cassa e il Comune dà battaglia al Tar contro la Regione
di Andrea Rifatto | 19/09/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 19/09/2022 | ATTUALITÀ
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I lavori di messa in sicurezza dei corsi d'acqua
È intenzionato a dare battaglia il Comune di Roccalumera contro la decisione della Regione di non pagare il contributo di 315mila 639 euro relativo alle spese di progettazione delle opere di recupero e messa in sicurezza dei torrenti Allume e Sciglio, inserito all’interno dal finanziamento complessivo da 3 milioni 750mila euro. A maggio il Tribunale amministrativo regionale di Catania non ha accolto il ricorso cautelare con il quale l’Amministrazione comunale chiedeva l’annullamento della nota del marzo scorso, emanata dal Commissario di Governo per il contrasto del dissesto idrogeologico per comunicare il diniego al pagamento del primo acconto da 20mila euro, ma adesso si tornerà nelle aule della giustizia amministrativa. La giunta, guidata dal sindaco Gaetano Argiroffi, ha infatti deciso di presentare un ricorso per motivi aggiunti dinanzi al Tar etneo, contro un’altra nota firmata il 5 agosto dal Commissario contro il dissesto con la quale ha ribadito di non essere tenuto al pagamento degli emolumenti professionali. A fine giugno i tre progettisti delle opere, gli ingegneri Giuseppe Garufi e Franz Oliva e il geologo Antonino Savoca, hanno inviato delle diffide in municipio chiedendo con urgenza il pagamento dei loro emolumenti tecnici, pari a 266mila 450 euro. Il Comune ha quindi scritto alla Regione trasmettendo anche le richieste dei professionisti che attendono le loro spettanze, ma per tutta risposta ha ottenuto un altro diniego, che per la giunta Argiroffi costituisce “un danno gravissimo per l’ente, esponendolo all’obbligo di dover patire un esborso considerevole con ricadute sul bilancio comunale foriere di un dissesto”. Dunque vi è la necessità di impugnare il nuovo stop del Commissario, proponendo ricorso per motivi aggiunti per scongiurare i pericoli di dissesto economico finanziario cui è esposto il Comune, difeso in questa vicenda dall’avv. Carmelo Saitta. Il ricorso cautelare era stato respinto “in ragione del limitato impatto economico discendente dall’opposto diniego che ha negato il pagamento dell’acconto di 20mila euro richiesto, non risultando ancora intervenuta una determinazione definitiva adeguatamente motivata sulle spese complessive”. Atto che adesso è invece arrivato e con il quale si nega il pagamento dell’intero contributo atteso dal Comune per saldare i tecnici per le prestazioni svolte.