Giovedì 21 Novembre 2024
Il provvedimento adottato dall'ente viene contestato con un ricorso per annullarlo


Roccalumera, il Comune licenzia una dipendente ed è scontro legale davanti al giudice

di Andrea Rifatto | 11/11/2024 | ATTUALITÀ

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Il Comune dovrà nominare un difensore

Scontro legale tra il Comune di Roccalumera e una dipendente, licenziata nelle scorse settimane. L’ente ha ritenuto di dover recedere dal contratto poiché è superato il periodo di comporto da parte della lavoratrice, ossia quel periodo massimo di non lavoro dovuto a malattia o infortunio nel quale il datore di lavoro non può procedere al licenziamento, superato il quale si può invece recedere dal contratto. Tesi evidentemente non condivisa dall’impiegata, che ha notificato in municipio un ricorso ai sensi dell’articolo 441 bis del Codice di procedura civile, che disciplina le controversie relative ai licenziamenti, con il quale chiede l’annullamento del provvedimento a suo carico. La giunta comunale ha autorizzato il sindaco Giuseppe Lombardo a costituirsi in giudizio davanti al Tribunale civile di Messina-Sezione Lavoro, in quanto il Comune ritiene di aver operato legittimamente sotto il profilo dell’iter procedimentale e sostanziale; alla responsabile dell’Area Amministrativa è stato dato mandato di nominare un legale difensore, con l’indirizzo di scegliere uno studio specializzato con documentata e pregressa esperienza sulla materia.

La durata massima del periodo di malattia o infortunio è disciplinata dai contratti collettivi nazionali che definiscono le modalità di attuazione del principio previsto dal codice civile e per il calcolo del periodo di comporto vengono sommate le sole malattie e infortuni non causati da una responsabilità del datore di lavoro. La trattazione e la decisione delle controversie riguardanti l'impugnazione dei licenziamenti nelle quali è proposta domanda di reintegrazione nel posto di lavoro hanno carattere prioritario rispetto alle altre pendenti sul ruolo del giudice e dunque la vicenda verrà affrontata al più presto dal giudice del lavoro.


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