Roccalumera, il Comune paga 20mila euro di spese legali al sindaco e a un dipendente
di Andrea Rifatto | 20/03/2023 | ATTUALITÀ
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Argiroffi era difeso dall’avvocato Saitta
Uno è rimasto sotto processo per poco più di un anno, l’altro per un periodo più lungo, e adesso entrambi hanno ottenuto dal Comune il pagamento delle spese legali sostenute per difendersi, per un totale di 20mila euro. Il sindaco di Roccalumera Gaetano Argiroffi e un dipendente dell’Ufficio tecnico, il geometra Giuseppe Gugliotta, hanno infatti chiesto all’ente il rimborso dei costi dei propri legali difensori, come previsto dalla legge, e l’Area Amministrativa-Affari generali ha accolto le domande ritenendo vi siano i presupposti e che le somme richieste siano congrue. L’importo più alto, pari a 16mila 588 euro, è stato riconosciuto al primo cittadino per il pagamento della fattura prodotta dal suo legale, l’avvocato Carmelo Saitta, per la difesa nel processo penale sulla mancata demolizione della passerella nel torrente Pagliara tra Furci Siculo e Roccalumera. Procedimento dove Argiroffi era imputato per rifiuto e omissione di atti d’ufficio, deviazione di acque e modificazione dello stato dei luoghi, invasione di terreni e crollo di costruzioni e che si è concluso il 22 febbraio 2022 con l’assoluzione piena “perchè il fatto non sussiste”. Già nei mesi scorsi erano stati rimborsati dal proprio Comune, sempre per il processo sulla passerella Pagliara ma per importi nettamente inferiori, il sindaco di Furci Siculo Matteo Francilia (6mila 697 euro) e gli ex sindaci Sebastiano Foti (6mila 697 euro) e Bruno Parisi (6mila 897 euro), per le parcelle presentate rispettivamente dagli avvocati Maria Teresa Palumbo, Antonio Scarcella e Pietro Santoro, mentre al momento non ha presentato richiesta l’ex sindaco di Roccalumera, Gianni Miasi. Al geometra Gugliotta del Comune di Roccalumera, anche lui difeso dall’avvocato Carmelo Saitta, sono state riconosciute spese legali per 3mila332 euro per un processo penale del 2014 relativo alla sua funzione di responsabile della manutenzione dell’impianto di depurazione, conclusosi nel 2021 con sentenza di assoluzione perchè il fatto non sussiste e per non aver commesso il fatto e con la prescrizione di alcuni reati, mentre nel 2022 la Corte d’appello ha dichiarato la prescrizione.