Roccalumera, mensa scolastica più cara e scatta la protesta di minoranza e genitori
di Andrea Rifatto | 10/01/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 10/01/2022 | ATTUALITÀ
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Al rientro a scuola costi più alti per le famiglie
Sarà più caro il buono pasto della mensa scolastica per gli studenti di Roccalumera alla ripresa delle lezioni. L’Amministrazione comunale ha infatti deciso di aggiornare le vecchie tariffe del 2009, in quanto mai adeguate alla variazione dei prezzi e al costo della vita, stabilendo un aumento di 50 centesimi di euro e facendo quindi passare il costo del singolo pasto da 2 a 2,50 euro, con la riduzione a 2 euro per il secondo figlio e 1 euro dal terzo figlio. Decisione che ha scatenato le proteste della minoranza consiliare e di diversi genitori. “Una sorpresa per niente gradita, un aumento del 25% che ci lascia sbigottiti - commentano i consiglieri Rita Corrini, Tiziana Maggio, Ivan Crementi e Antonino Scarci - senza alcun preavviso i genitori si ritrovano a fare i conti con novità comunicate all’ultimo momento, sia sul nuovo meccanismo di gestione della mensa attraverso una piattaforma online che sull’aumento della quota di compartecipazione. È inaccettabile, soprattutto in un momento tanto delicato di crisi, sottoporre i cittadini ad un ulteriore e grave aumento dei costi di servizi essenziali - aggiunge l’opposizione - il costo in un anno si aggira, nel caso di più bambini, intorno ai 1.000 euro”. Sulla questione la minoranza ha annunciato anche un’interrogazione. Le famiglie hanno scoperto l’aumento dei costi durante una riunione online per la presentazione dell’applicazione Donacod, con la quale saranno gestiti in modalità telematica i buoni mensa, in sostituzione del tagliando cartaceo: “L’App ci è stata presentata come utile ad abbassare il rischio contagi, semplificare la gestione dei servizi attraverso la digitalizzazione della mensa e cosa più importante a costo zero per il Comune - dicono diversi genitori e rappresentanti - infatti a pagare l’aumento dei buoni pasto saranno le famiglie, per un servizio il cui menù lascia molto a desiderare. Finora ai bambini della scuola materna e della scuola primaria, con tempo prolungato di 40 ore settimanali - viene evidenziato - è stato somministrato un menù che non corrisponde a quello che è stato consegnato ai genitori all’atto dell’acquisto dei buoni pasto all’inizio dell’anno scolastico 2021/2022. È lo stesso menù da anni e nonostante siano state diverse le rimostranze verbali all’Amministrazione, nulla cambia. L’assessore alla Publica Istruzione, Natia Basile, intervenuta all’incontro virtuale, non aveva chiara nemmeno la delibera di giunta sull’aumento dei costi del buono pasto, probabilmente perché assente. Assente in tutto e dispiace constatare come un così cambiamento repentino non sia stato in alcun modo spiegato alla cittadinanza coinvolta, proprio da chi lo condivide in prima persona. Dopo quasi due anni di pandemia, il Comune presentando l’App parla di abbassare il rischio di contagi ma mostra una sensibilità di elefante - concludono i genitori - visto che il via vai dal municipio per l’acquisto dei buoni non è stato mai interrotto, siamo nell’era del digitale già da diverso tempo e dopo quasi otto anni di amministrazione si pensa al cambiamento solo adesso. Inoltre a pagarne le spese saranno i genitori”.