Roccalumera, nuove regole per il "capo" della Polizia locale: no di sindacati e minoranza
di Andrea Rifatto | 28/05/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 28/05/2024 | ATTUALITÀ
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A Roccalumera non esiste un comandante
Le discussioni sulla vicenda vanno avanti da un anno e non sembrano destinate a spegnersi. A Roccalumera l’Amministrazione comunale ha deciso di disciplinare la figura del coordinatore della Polizia locale, scelto negli ultimi anni dal sindaco, integrando il regolamento del 1997 con l’aggiunta di un nuovo articolo che stabilisce come in assenza del Corpo e del comandante, le funzioni di coordinamento del personale sono assunte da un coordinatore nominato annualmente dal responsabile dell’Area Amministrativa, in cui è incardinato il Servizio di Polizia locale, scelto tra i dipendenti con qualifica non inferiore a istruttore. Il Consiglio comunale ha dato il via libera alla modifica con i sei voti favorevoli della maggioranza (assente Antonella Garufi) e due contrari dell’opposizione (assenti Rita Corrini e Tiziana Maggio). “Vogliamo mettere le cose in ordine - ha detto il sindaco Giuseppe Lombardo - se qualcuno ritiene che il Regolamento non vada bene o non venga applicata la legge, si rivolga ai tribunali e alle istituzioni preposte. Io ritengo che rispettiamo le norme”. La minoranza, intervenuta nella discussione in aula con il consigliere Massimo Bellomo, si è detta d’accordo al riconoscimento della figura del coordinatore, ma contraria alla formulazione del nuovo articolo 6bis perchè “la materia è disciplinata dall’articolo 5 che prevede come l’operatore di qualifica superiore diriga l’operato del personale dipendente e il nuovo articolo dovrebbe basarsi su questa regola”. Lo scorso anno Lombardo ha nominato come coordinatrice l’ispettrice Giuseppa Parisi, riconfermata fino al prossimo 31 dicembre, non osservando il regolamento visto che il più alto in grado nella Polizia locale roccalumerese è l’ispettore capo Salvatore Villari, motivando il provvedimento come una scelta fiduciaria. La modifica al regolamento di Polizia locale ha ricevuto parere contrario dai sindacati Fp Cisl con il responsabile territoriale Giovanni Coledi e Cse-Flpl con Franco D’Amico del coordinamento regionale, che ritengono come i criteri per l'individuazione e la nomina del coordinatore siano disciplinati da legge e orientamenti nazionali e regionali, così come la rsu Giuseppe Migliastro, assistente della Polizia locale, ha dato parere non favorevole “poiché palesemente in contrasto con la Legge quadro 65/1986 sull'ordinamento della Polizia municipale e la Legge regionale 17/90”, diffidando il Comune “dall'adottare atti palesemente illegittimi, come quelli proposti e volti ad introdurre il criterio fiduciario per la nomina del coordinatore della Polizia municipale, ricordando che vige il criterio ‘tipicamente militare’ della gerarchia rappresentata dai distintivi di grado, approvati con legge dello Stato e delle Regioni, che non può certamente essere derogato da fonti gerarchicamente inferiori come, nel caso di specie, da delibere di Consiglio comunale”. Il caso è stato esaminato anche dall’Ispettorato per la funzione pubblica del Ministero per la Pubblica Amministrazione, che ha ricevuto una segnalazione e ha chiesto chiarimenti forniti dal segretario comunale.