Roccalumera, nuovo scontro sul depuratore: "Non era a posto come diceva il sindaco"
di Andrea Rifatto | 12/01/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 12/01/2022 | ATTUALITÀ
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L'impianto consortile
È ancora terreno di scontro politico la gestione dell’impianto di depurazione intercomunale di Roccalumera, a servizio anche dei comuni di Furci Siculo e Pagliara. L’occasione è stata data dall’ultima seduta del Consiglio comunale, durante la quale è stata discussa una delibera di riconoscimento di un debito fuori bilancio di 117mila 352 euro, per lavori straordinari e urgenti svolti negli ultimi due anni dalla ditta che si occupa della manutenzione della struttura, la “Alak” di Brolo, il cui appalto biennale è scaduto ieri ma è stato prorogato fino al 30 aprile in attesa di una nuova gara. La minoranza consiliare ha contestato il provvedimento, votandolo comunque favorevolmente prendendo atto che i lavori erano necessari a tutela della salute pubblica: “Questa somma è molto elevata come debito fuori bilancio, sono lavori che potevano essere programmati per tempo - ha detto il capogruppo di opposizione Rita Corrini - dalla relazione dell’Ufficio tecnico emerge come la ditta avesse rilevato da marzo 2020 la necessità di lavori di manutenzione straordinaria e a dicembre dello stesso anno si è cominciata a profilare la problematica dei cattivi odori. La verità taciuta dall’Amministrazione è questa: il sindaco aveva affermato che il depuratore era a posto, mentre non era così. Le criticità sono state rilevate anche dall’Arpa. Adesso arriva in Consiglio un debito di oltre 100.000 euro. Auspichiamo che le problematiche siano state attenzionate e risolte con questi lavori”. Parole che hanno mandato su tutte le furie il primo cittadino Gaetano Argiroffi: “I cattivi odori nulla hanno a che vedere con il malfunzionamento del depuratore - ha replicato - ma provenivano dalla lavorazione degli agrumi effettuata nel comune di Furci e non da altro. I lavori non possono essere tutti programmabili perchè nascono dall’uso e della gestione del depuratore”. L’impianto è stato oggetto di controlli da parte dell’Arpa, dopo la richiesta del Comune visto il persistere degli odori nauseabondi, che l’1 marzo scorso ha eseguito un accesso con ispezione e campionamento al depuratore e ha redatto un verbale nel quale si segnalavano delle carenze: dopo l’ispezione è stato chiesto quindi al gestore di completare con estrema urgenza i lavori già iniziati e di eseguire il resto degli interventi e si è deciso anche di acquistare e collocare un trattamento odorigeno; poi l’estate scorsa sono stati necessari ulteriori interventi. Una spesa totale di 117mila 352 euro di cui 87mila 177 a carico dei tre Comuni e 30mila 175 solo di Roccalumera.