Roccalumera, officina abusiva tra autostrada e ferrovia: il Comune ordina la demolizione
di Andrea Rifatto | 29/09/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 29/09/2022 | ATTUALITÀ
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La zona dove è situata la struttura
Un deposito di attrezzi e macchinari agricoli ampliato abusivamente e trasformato in officina per la riparazione delle auto. È la contestazione mossa dal Comune di Roccalumera al proprietario di un terreno situato a ridosso dell’autostrada e del rilevato ferroviario, al quale è stata ordinata la demolizione entro 90 giorni di tutte le strutture non autorizzate, che hanno comportato un aumento della superficie utile e la creazione di un nuovo volume urbanistico, realizzate nella fascia di rispetto stradale e ferroviaria sottoposta a vincolo di inedificabilità. Al titolare era stata rilasciata nel 2010 un’autorizzazione edilizia per la realizzazione di una tettoia aperta, con i pareri di Genio civile e Consorzio per le autostrade siciliane, ma nei mesi scorsi il Cas è intervenuto contestando il progetto in sanatoria per la chiusura e l’ampliamento e il cambio di destinazione d’uso della struttura, intimando di riportare il manufatto edilizio all’originaria conformazione di tettoia aperta da tre lati e inviando la comunicazione anche al Comune per la vigilanza e gli adempimenti di natura urbanistica. L’Ufficio tecnico, durante un sopralluogo, ha scoperto che la tettoia autorizzata dodici anni fa è stata ampliata di circa 6 metri quadrati e vi è anche un blocco servizi, addossato alla tettoia, di circa 14 x 2,5 metri (35 metri quadrati circa), alto circa 2,40 metri, che il titolare ha dichiarato essere un container dove si trovano un deposito, un servizio igienico e un ufficio. La tettoia è stata inoltre chiusa con muratura e superiore finestratura da un lato, con il blocco servizi dall’altro e con saracinesche sul lato da dove si accede. Opere realizzate in difformità all’autorizzazione edilizia e senza titolo abilitativo, così come il cambio di destinazione d’uso da deposito ad officina, che devono adesso essere rimosse, altrimenti interverrà d’ufficio il Comune abbattendo i manufatti e acquisendo al proprio patrimonio il bene e l’area di sedime. L’ordinanza di demolizione è stata inviata alla Procura della Repubblica, al Cas, al Genio civile, all’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, alla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali, ai Carabinieri e alla Polizia locale.